Wolverine è già online

Wolverine è già online

La pellicola intera finisce in Rete prima che al cinema. Ma non è la versione completa. Mistero su come sia finita sul circuito P2P. Cosa succederà al botteghino?
La pellicola intera finisce in Rete prima che al cinema. Ma non è la versione completa. Mistero su come sia finita sul circuito P2P. Cosa succederà al botteghino?

Un mese d’anticipo esatto rispetto all’uscita nelle sale: la coincidenza che la data fissata per lo sbarco al cinema di X-Men Origins: Wolverine fosse proprio il 1 maggio ha fatto sì che, per qualche ora della giornata del primo aprile, tutti pensassero all’ennesima bufala. D’altra parte, un annuncio simile su decine di presunte canzoni inedite di Michael Jackson finite sul P2P era uno scherzo. La fuga di Wolverine, invece, uno dei più amati supereroi della Marvel, è tutta vera.

L'eroe Marvel infuriato Al momento la 20th Century Fox, marchio che produce il franchise degli X-Men assieme alla casa di fumetti, brancola nel buio: non c’è nessun indizio su chi abbia deciso di mettere in rete una versione, seppur non finita, dell’intero film . Chi l’ha visto spiega che mancano parecchi effetti speciali e musiche di sottofondo: ogni tanto compaiono dei segnaposto in luogo delle figure generate al computer, oppure i personaggi che volteggiano sullo schermo sono evidentemente appesi a dei fili che consentono le evoluzioni più ardite.

La qualità del video e dell’audio, tuttavia, sembrerebbe essere ottima: paragonabile a quella, si dice , di altre release avvenute però dopo l’uscita in DVD del titolo in questione. La bontà delle immagini e del sonoro fa pensare quindi ad un rilascio avvenuto grazie a un basista : un impiegato o un tecnico che collabora con la produzione, che aveva accesso ad una delle copie di lavorazione del film e che ha deciso – per motivi che rimangono incomprensibili – di consegnare al pubblico in anticipo l’intera pellicola non completa.

Inizialmente, vista la comparsa di un sottotitolo che rimanda ad una nota casa di produzione di effetti speciali, si era puntato il dito verso uno dei tecnici australiani della Rising Sun : l’azienda, già nota per aver lavorato ad altri titoli ad alto budget di Hollywood, ha però voluto smentire queste voci con una nota. Il presidente di Rising Sun, Tony Clark , ha infatti chiarito che “È normale nelle fasi di scambio del materiale tra noi e la produzione marchiare questi lavori, e spesso gli spezzoni finiscono in diversi montaggi: questo spiegherebbe perché il nostro nome compare nel filmato”.

In ogni caso, chiarisce Clark, “Da quello che ci risulta il materiale rubato è una versione intermedia del film con molte sezioni incomplete. Poiché lavoriamo su singole sequenze del film, né Rising Sun né i suoi membri sono mai stati in possesso di una versione completa, rendendo impossibile l’eventualità che il rilascio del filmato sia originato da qui”. Rising Sun, quindi, “nega di essere in alcun modo in relazione con il rilascio del materiale non autorizzato”.

Detto questo, resta il problema di scovare la “talpa” che ha concesso ai downloader di condividere il film (seppure incompleto). Fox ha fatto sapere di aver “immediatamente contattato le autorità per far rimuovere” il film dalla Rete, e che “la fonte iniziale del rilascio e qualunque ulteriore diffusione saranno perseguite con il massimo rigore della legge”. FBI e MPAA sono state coinvolte: impossibile probabilmente impedire la diffusione del filmato a questo punto, ma “siamo rincuorati dal supporto ricevuto e dalla condanna da parte dei fan di questo atto illegale, che sottolineano mette a rischio gli enormi sforzi di produttori, attori e regista”.

Difficile, tuttavia, stabilire oggi quali potranno essere le conseguenze di questo evento: a giudicare da alcuni commenti alla notizia, la stragrande maggioranza dei navigatori intende comunque recarsi al cinema per godersi lo spettacolo (finito) sul grande schermo. Ciò nondimeno in molti sono curiosi di dare un’occhiata a quanto è stato realizzato fino a questo punto: ed è indubbio che la notizia, facendo il giro dei giornali e dei blog, garantirà una buona notorietà al film ancor prima che sia iniziato il vero battage pubblicitario per promuoverlo nelle sale.

La pirateria, in ogni caso, non sembra intaccare il business delle sale cinematografiche. Nonostante la crisi, infatti, il bilancio di MPAA per il 2008 si è chiuso con un discreto +2,8 per cento rispetto all’anno precedente, grazie soprattutto ad un finale di anno molto positivo. Le major di Hollywood, che pare abbiano anche cambiato look alle loro campagne per sensibilizzare rispetto alla pirateria, non si dicono comunque soddisfatte: “Senz’altro oggi vediamo il bicchiere mezzo pieno. Ma sebbene le cose vadano bene al botteghino, non si può dire lo stesso dell’home video – ha chiarito il CEO di MPAA Dan Glickman – In ogni caso, dobbiamo fare in modo di offrire ai consumatori sempre il prodotto originale, dove e come lo desiderano: al cinema, a casa, ovunque”.

Luca Annunziata

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Pubblicato il 3 apr 2009
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