WordPress, scintille legali in vista?

WordPress, scintille legali in vista?

Il founder del CMS più popolare medita denunce nei confronti di un membro della community, colpevole di aver attentato alla licenza GPL con cui WordPress viene distribuito
Il founder del CMS più popolare medita denunce nei confronti di un membro della community, colpevole di aver attentato alla licenza GPL con cui WordPress viene distribuito

Nuvole di tempesta si affollano sul futuro di WordPress : Matt Mullenweg, creatore originario della popolare piattaforma di blogging – ora evolutasi in CMS a tutto tondo – è in rotta con lo sviluppatore Chris Pearson , autore del popolare template Thesis . Il tema di Pearson è distribuito in violazione della licenza GPL , dice Mullenweg, ma Pearson ribatte alle accuse e quasi sfida il “rivale” a imbarcarsi in una causa legale che potrebbe avere effetti pericolosi su WordPress e il movimento open source tutto.

La licenza GPL con cui viene distribuito il codice WordPress è un asset fondamentale per il successo della piattaforma, dice Mullenweg, è la sua “Carta dei Diritti” che ne protegge le sue “libertà basilari” e quindi protegge la vasta community WordPress nella sua interezza (sviluppatori, designer, utenti, business).

Thesis, al contrario, non viene distribuito con la stessa licenza perché il suo creatore sostiene che “agisce da solo completamente al di fuori di WordPress”. “Tutto quello che WordPress fa è prendersi carico dei diritti di accesso e di lettura al database”, dice Pearson, e quindi la licenza del CMS non può “determinare tutto il resto”, nemmeno un altro progetto che ha lo scopo di lavorare accanto a WordPress superandone “ampiamente” gli obiettivi.

Mullenweg, neanche a dirlo, si trova su una posizione diametralmente opposta: per l’imprenditore/tecnologo “WordPress è costruito sulla licenza GPL, la quale ha permesso a centinaia di migliaia di persone di sviluppare incredibili business a partire da esso”. “Tutto quello che viene costruito sulla licenza GPL dev’essere a sua volta distribuito con la licenza GPL”, dice Mullenweg, perché “è così che il sistema WordPress funziona”.

Le parti sono insomma più che mai distanti, e se a Mullenweg non conviene citare in giudizio un membro della community WordPress è altrettanto chiara la volontà di difendere la validità della redistribuzione del codice GPL derivato da un altro prodotto GPL. Un’eventuale causa legale potrebbe avere conseguenze pericolose non solo per WordPress ma anche per l’intero panorama del software a codice aperto.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
16 lug 2010
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