Xbox 360, retrocompatibilità a tutta birra

Xbox 360, retrocompatibilità a tutta birra

Attualmente la nuova console di Microsoft non è in grado di supportare tutti i titoli della prima generazione, ma le cose sembrano destinate a cambiare molto presto
Attualmente la nuova console di Microsoft non è in grado di supportare tutti i titoli della prima generazione, ma le cose sembrano destinate a cambiare molto presto


Roma – Dopo l’annuncio di Microsoft che confermava la sicura compatibilità della nuova console Xbox 360 con i vecchi titoli per Xbox “… più venduti…” la comunità online di hard-core gamer aveva drizzato le antenne. Quelle due paroline avevano destato sospetto: quali saranno i più venduti, e soprattutto qual è l’elenco?

Peter Moore, gran capo del marketing Xbox, si è limitato a riconfermare le dichiarazioni con un lapidario: “Non avete bisogno di conoscere i dettagli tecnici. Ciò che avete bisogno di sapere è che i giochi più venduti saranno supportati, e fra qualche mese conoscerete la lista”.

Ora, le indiscrezioni che avevano accompagnato la presentazione di Xbox 360 sono diventati fatti. Nvidia passando a Sony si era dimenticata di fornire tutte le istruzioni necessarie ad ATI per implementare sulla nuova console il supporto per i videogiochi della prima serie. Adesso Michael Pachter, analista presso Wedbush Morgan Securities, dopo una lunga ricerca ha scoperto che Microsoft pagherà delle royalty a Nvidia per permettere ad ATI di emulare il vecchio chipset, in modo che la compatibilità possa essere certa con tutti i titoli. Praticamente Nvidia ha fatto un colpaccio: non solo riceverà il giusto compenso da Sony, ma anche dal suo vecchio committente.

Pare che il problema riguardi una piccola percentuale di titoli programmati con una modalità multi-layer: questi avranno bisogno di patch specifiche, che però Microsoft renderà disponibili online. Quelli in versione singol-layer dovrebbero non avere problemi con l’ emulatore che verrà preinstallato sull’hard disk integrato da 20 GB.

Comunque Pachter ha assicurato che la maggior parte dei vecchi titoli non dovrebbero avere problemi: del resto, se così non fosse, a che sarebbe servito pagare l’obolo a Nvidia?

Dario d’Elia

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Pubblicato il
8 giu 2005
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