Sono recentemente apparsi, freschi d’analisi, i risultati di ComScore relativi all’andamento del mercato del search, precisamente per il periodo che va dallo scorso settembre allo scorso ottobre. Chi continua a guardare tutti dall’alto in basso è ovviamente Google, sinora dominatore incontrastato del territorio delle ricerche online. Il search engine di BigG ha guadagnato mezzo punto di market share a partire dalla fine dell’estate scorsa.
Google continua a giganteggiare, dunque, forte di una fetta di mercato pari al 65,4 per cento, sensibilmente maggiore del 64,9 registrato a settembre. A seguire, c’è il motore di Yahoo! che invece ha subito una perdita consistente, precisamente quantificata in 0,8 punti di share. Ad ottobre, l’azienda viola di Sunnyvale ha registrato una preoccupante discesa del suo search engine, dal 18,8 al 18 per cento .
E sembra che i punti persi da Yahoo! siano stati prontamente raccolti da Microsoft, che ha visto il suo motore di ricerca in ascesa relativamente agli ultimi due mesi trascorsi. Bing è salito in classifica, di 0,5 punti di share (come quelli di Google), passando da una fetta di mercato pari al 9,4 per cento ad una leggermente più saporita porzione del 9,9 per cento . La situazione non pare migliorare per quanto riguarda le ricerche totali sul web, cresciute comunque del 3 per cento nei due mesi presi in considerazione da ComScore .
Le ricerche effettuate tramite Google sono aumentate del 5 per cento, ma Bing ha fatto di meglio, crescendo dell’8 per cento. Yahoo! è andato giù anche qui, precisamente di un punto percentuale. Microsoft si è rivelata pronta a raccogliere le briciole lasciate da Yahoo! nell’ultimo periodo, mentre ora è stato annunciato che lo storico patto tra i due giganti dell’IT potrebbe venire firmato entro la fine della settimana.
Mauro Vecchio
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avanti così
che dire, è meglio che google vada avanti per la sua strada..almeno le cose cambiano e la cultura si conserva e tende a circolare un pò più liberamente che con gli editori normali..picard12Gloria
Mi sembra di aver appena letto la Buona Novella... tra poco proporrò il culto di Google. E non scherzo.GizmoRe: Gloria
Google può diventare molto pericoloso, se acquisisce una posizione di monopolio, quindi è bene non fidarsi ciecamente; comunque, per il momento sta facendo gli interessi di noi utenti, ed è un ottimo alleato; speriamo che continui così...angrosRe: Gloria
fidarsi e bene, non fidarsi é meglio.Del vicino e della multinazionale.MeXRe: Gloria
Infatti: va bene fare le ricerche con Google, ma se non trovi quello che cerchi guarda anche su cuil, ask, bing, yacy ed altri prima di darti per vinto; va bene usare Google Docs, ma fatti sempre una copia di backup in locale, e usalo solo per documenti dei quali ti importa poco se altri li leggono; leggiti i libri online, ma procuratene anche una copia cartacea se vuoi conservarli (o almeno un file di testo consultabile e copiabile anche offline, in un formato aperto). Google è utile, ma non bisogna arrivare al punto di non poterne più fare a meno (errore che gli utenti hanno commesso, ad esempio, con i prodotti Microsoft)angrosContributo culturale
Quello di Google potrebbe rivelarsi un vero contributo alla cultura di tutta l'umanità. Certo, mi dispiace che Google possa monopolizzare addirittura il mercato dell'editoria, ma il suo intervento porta veramente una rivoluzione.Se solo qualche azienda iniziasse a produrre ebook reader ad un prezzo accessibile e allettanti (vi pare un bel mercato quello che ci ritroviamo ora), allora questo cambiamento epocale riuscirà.O i libri dovrò leggermeli sul PC?fiertel91Re: Contributo culturale
eBook ora e senza DRM!!!iRobyil pezzo piu interessante e'
in realta' questo :"Che cosa succederebbe se domani io inventassi un servizio di preview per musica? Un sito pieno di pubblicità dove caricare i primi 30 secondi di milioni di pezzi coperti da copyright? Molto rapidamente le associazioni di discografici riuscirebbero a far chiudere il sito ed a farmi passare la voglia di riprovarci. Con Google è un po' più difficile, non solo per le risorse che può mettere in campo ma soprattutto perché è disposta a pagare centinaia di milioni in multe pur di trovare un accordo ed essere il primo sito ad offrire un certo servizio. A Mountain View hanno evidentemente capito che le loro soluzioni non sono vantaggiose solo per Google ma anche per gli editori stessi, quindi confidano che un accordo alla fine si troverà. È però più facile per Google trovarlo quando l'infrastruttura è già in piedi, milioni di utenti usano il servizio ed il potere contrattuale verso gli editori è molto più forte perché anche loro intravedono dei guadagni concreti. Nel dubbio, un nuovo servizio viene lanciato, sapendo che insieme arriveranno le querele, poi si troverà una soluzione."cioe il fatto che le leggi nei fatti tarpano le ali e, stante la situazione attuale, possono produrre solo dei monopoli o oligopoli de facto (i google della situazione) se si ostinano a mantenerle cosi' nella vana speranza di proteggere i gerontocrati editori (major comprese). E' ora di piantarla di essere servili verso questi dinosauri ..bubbaRe: il pezzo piu interessante e'
- Scritto da: bubba> cioe il fatto che le leggi nei fatti tarpano le> ali e, stante la situazione attuale, possono> produrre solo dei monopoli o oligopoli de facto> (i google della situazione) se si ostinano a> mantenerle cosi' nella vana speranza di> proteggere i gerontocrati editori (major> comprese). E' ora di piantarla di essere servili> verso questi dinosauri..Questi signori li votiamo noi, e spesso noi siamo ignoranti e stupidi (se messi insieme, non presi singolarmente).Ditemi come si fa a votare come in Italia un imprenditore del mondo dei media che ha 70 anni e interessi commerciali enormi.Per quale idiota credenza si pensa che un imprenditore avaro una volta raggiunto il potere, farà gli interessi del paese e degli elettori?iRobypassaggi di potere
oggi ci si lamenta di chi detiene i diritti sulle opere, che bastava a monopolizzarle (almeno in parte), domani di chi ci fa accedere ad esse, mettendocele sotto il naso.quello che cambia è l'acXXXXX alle opere, poi il potere (non solo economico) è sempre di chi controlla questo acXXXXXuMBERTOEbook
Ciao,mi interessa molto questo argomento, come fare per documentarmi?NicolaGrazie, il tuo commento è in fase di approvazioneGrazie, il tuo commento è stato pubblicatoCommento non inviatoGrazie per esserti iscritto alla nostra newsletterOops, la registrazione alla newsletter non è andata a buon fine. Riprova.Leggi gli altri commentiMauro Vecchio 18 11 2009
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