La tecnologia del Giappone per il 5G del Regno Unito?

5G: il Regno Unito bussa alla porta del Giappone

Le autorità britanniche chiedono aiuto al paese del Sol Levante per realizzare i network mobile di nuova generazione dopo il ban di Huawei.
5G: il Regno Unito bussa alla porta del Giappone
Le autorità britanniche chiedono aiuto al paese del Sol Levante per realizzare i network mobile di nuova generazione dopo il ban di Huawei.

Dopo aver messo alla porta Huawei, il Regno Unito ha chiesto al Giappone un aiuto per allestire le reti 5G. È quanto reso noto nel fine settimana dalla redazione del Nikkei Asian Review, citando due aziende che potrebbe occuparsi di fornire le componenti necessarie alla realizzazione dei network: NEC e Fujitsu.

Il Giappone con il Regno Unito per le reti 5G?

L’incontro tra alcuni rappresentanti delle autorità britanniche e le società del Sol Levante sarebbe avvenuto nella giornata di giovedì a Tokyo, due giorni dopo l’ufficializzazione del ban nei confronti della realtà cinese. Non è ad ogni modo da escludere la possibilità che all’operazione possano partecipare altre società, anche europee: la scorsa settimana Oliver Dowden, segretario di stato per il digitale, la cultura, i media e lo sport dell’amministrazione Johnson, ha infatti confermato che trattative sono state intavolate con fornitori provenienti da Finlandia (Nokia), Svezia (Ericsson) e  Corea del Sud.

Una questione che a breve dovrà per forza di cose affrontata anche nei paesi del vecchio continente. In Francia si è per ora deciso di non mettere al bando alcun fornitore, chiedendo però alle telco di scegliere se possibile un’alternativa a quella di Shenzhen, mentre in Italia il più importante operatore ha escluso Huawei dalla gara per il 5G, ufficialmente per ragioni di natura industriale e non politica.

In gioco ci sono non solo contratti miliardari e l’operatività delle reti alle quali nei prossimi anni destineremo le nostre comunicazioni e i nostri servizi, ma anche i delicati equilibri politici e diplomatici tra superpotenze mondiali, in particolare Stati Uniti e Cina, più volte nell’ultimo periodo protagoniste di discussioni dai toni accesi sul tema.

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Pubblicato il 20 lug 2020
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