TIM dice no a Huawei per il 5G: scelta industriale e non politica

5G: il no di TIM a Huawei per Italia e Brasile

L'operatore nostrano avrebbe scelto di non collaborare con il gruppo cinese per l'allestimento dei network mobile di nuova generazione.
5G: il no di TIM a Huawei per Italia e Brasile
L'operatore nostrano avrebbe scelto di non collaborare con il gruppo cinese per l'allestimento dei network mobile di nuova generazione.

Huawei non parteciperà alla gara indetta da TIM per la realizzazione delle reti 5G in Italia e in Brasile (tramite TIM Participações). È quanto rende noto la redazione di Reuters citando fonti ritenute a conoscenza dei fatti, ma rimaste anonime. La decisione di non estendere l’invito al fornitore cinese sarebbe stata presa dall’operatore per ragioni di natura industriale e non politica.

TIM: no a Huawei per il 5G, scelta industriale

Del gioco invece altri fornitori concorrenti di infrastrutture e tecnologia come Ericsson, Nokia, Cisco, Mavenir e Affirmed Networks. L’esclusione di Huawei in un momento tanto delicato, con le telco che a livello globale si stanno attivando per allestire i network 5G, non avrebbe dunque nulla a che vedere con le richieste che fin dal novembre 2018 vengono inoltrate dagli Stati Uniti ai paesi alleati per la messa al bando di Huawei, ritenuta dalle autorità d’oltreoceano una minaccia per la sicurezza nazionale e vicina al governo di Pechino nella conduzione di attività di spionaggio.

Il gruppo di Shenzhen dal canto suo ha sempre rispedito al mittente ogni accusa definendola infondata. È quanto ribadito anche in una nota affidata ad AGI in cui la società sottolinea come il suo impegno sul nostro territorio sia longevo e abbia fin qui contribuito allo sviluppo delle reti oggi operative.

Siamo fermamente convinti che la sicurezza e lo sviluppo dell’Italia digitale debbano essere supportati da un approccio basato su fatti e non da illazioni infondate.

Di recente altri paesi europei come Francia e Regno Unito sono intervenuti sulla questione dopo aver a lungo temporeggiato e più volte rivisto le posizioni assunte in passato. Anche in Italia la politica dovrà esprimersi sul tema dettando, se necessario, le linee guida da seguire.

Fonte: Reuters
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Pubblicato il
10 lug 2020
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