Adam, il tablet della discordia

Adam, il tablet della discordia

Il chiacchierato tablet di Notion Ink comincia finalmente a prendere corpo con la possibilità di preordinare il prodotto. Che verrà comunque spedito non prima di un paio di mesi
Il chiacchierato tablet di Notion Ink comincia finalmente a prendere corpo con la possibilità di preordinare il prodotto. Che verrà comunque spedito non prima di un paio di mesi

Adam di Notion Ink vorrebbe essere il tablet che batterà iPad su tutti i fronti, sulle caratteristiche tecniche come sul prezzo e la possibilità di scelta tra modelli variamente accessoriati. Ma al contrario di iPad, di Adam si sa ben poco oltre a quello che è stato comunicato dalla casa produttrice. Sia come sia il nuovo gadget prende lentamente forma e Notion Ink comincia ad accettare i preordini , tra polemiche per immagini ritoccate e il presunto raggiro economico che si nasconde dietro un dispositivo che nessuno ha sin qui avuto modo di provare con mano.

Il CEO di Notion Ink Rohan Shravan ha confermato l’apertura dei preordini sul blog corporate, elencando le diverse varianti disponibili e confermando almeno una delle tante pretese strombazzate dalla società indiana: Adam costa meno di iPad, molto meno se si prende in considerazione un modello base. Le varianti attualmente disponibili per l’acquisto sono quattro, e vanno dalla versione “essenziale” con schermo LCD e connettività WiFi (375 dollari) a quella con schermo Pixel Qi , WiFi e 3G (549 dollari).

Piuttosto che rassicurare tutti sulla robustezza del business messo in piedi da Notion Ink , però, l’apertura dei preordini e l’annuncio dei primi modelli di Adam non hanno fatto altro che attirare nuove critiche sulla credibilità dell’azienda asiatica: l’infrastruttura responsabile della gestione degli ordini non ha retto alle richieste ed è finita gambe all’aria, mentre ha suscitato ulteriori polemiche la difficoltà di eseguire i pagamenti, l’assenza del circuito MasterCard, il prezzo delle spedizioni univoco per tutti i paesi del mondo (50 dollari).

Notion Ink ha provato a rispondere ad alcune delle critiche sul suddetto blog aziendale, rivelando che il costo per la spedizione dipende dal paese di partenza (la Cina), i termini della garanzia sono comparabili a quelli offerti dalle altre società tecnologiche. Per quanto riguarda la totale assenza di prove sul campo o dimostrazioni di come realmente sia un tablet Adam, Notion Ink promette di mettere online un video di approfondimento entro il prossimo 18 dicembre.

Ma il dubbio sulla legittimità di Adam viene al momento corroborato da un “trucco” di fotoritocco scoperto da Engadget , una modifica delle dimensioni dello schermo che appaiono più grandi in una versione successiva dello screenshot messo in bella mostra sul blog in occasione dell’annuncio dei preordini. A questo punto l’unica soluzione è toccare con mano il tablet una volta che verrà finalmente messo in mostra per quello che realmente è.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
10 dic 2010
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