Aereo, la ritrasmissione legale

Aereo, la ritrasmissione legale

La start-up nordamericana specializzata nello streaming telematico della programmazione televisiva terrestre in chiaro la spunta sui grandi gruppi del settore. E cerca partnership per crescere, dentro e fuori la Grande Mela
La start-up nordamericana specializzata nello streaming telematico della programmazione televisiva terrestre in chiaro la spunta sui grandi gruppi del settore. E cerca partnership per crescere, dentro e fuori la Grande Mela

Si era messa contro il potente business delle televisioni statunitensi, eppure la piccola start-up Aereo è uscita vittoriosa dallo scontro legale strappando una sentenza favorevole anche in secondo grado. Il servizio di streaming televisivo offerto dalla società è salvo – almeno per il momento.

Aereo offre ai suoi utenti la possibilità di “affittare” una microantenna televisiva fra le migliaia presenti nel suo magazzino di New York, permettendo poi ai clienti di ricevere la programmazione in chiaro tramite Internet su PC, Mac e anche gadget mobile tramite apposita app.

Supportato dal miliardario magnate dei media Barry Diller, il business di Aereo è naturalmente finito quasi subito nel mirino dei grandi broadcaster USA che hanno denunciato la società tacciandola di trasmissioni pirata: Aereo è un servizio di broadcasting pubblico senza autorizzazione, avevano accusato i legali di 17 stazioni TV.

Ma la peculiare natura “distribuita” e limitata del sistema Aereo ha permesso che i giudici sentenziassero in suo favore: la società non ha bisogno di possedere licenze perché l’affitto delle micro-antenne per ogni singolo utente non la qualifica come broadcaster, ha stabilito il primo verdetto, e ora la corte di appello di New York ha riaffermato a maggioranza la validità di tale decisione.

Per il momento Aereo è salva, anche se le stazioni televisive dicono di essere convinte del fatto che alla fine prevarranno . In attesa di una nuova puntata delle querelle legale, la società pianifica di estendere il proprio servizio di streaming televisivo in altre 20 città al di fuori di New York e di stringere partnership con gruppi televisivi, provider di telefonia e broadcaster satellitari.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
2 apr 2013
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