AI anche per Zara: il marchio spagnolo ha deciso di impiegare l’intelligenza artificiale per creare immagini promozionali con modelli che indossano i suoi abiti. La tecnologia sta già avendo un impatto significativo sulla cosiddetta fashion photography. L’iniziativa non è ad ogni modo una prima assoluta: altri big del settore come H&M e Zalando hanno già messo in campo progetti del tutto simili.
Zara veste e riveste i modelli con l’AI
A svelarlo è stato un modello (o una modella) rimasto anonimo, che ha raccontato di aver ricevuto dall’azienda una richiesta alquanto particolare: poter modificare le sue immagini con gli algoritmi, per mostrare diversi capi d’abbigliamento in realtà mai indossati. Una volta autorizzata l’operazione, ha ricevuto un compenso pari a quello che avrebbe percepito per affrontare una trasferta in studio e un’ulteriore sessione di shooting.
A stretto giro è arrivata la conferma. Questo il commento attribuito a un portavoce di Inditex, la società che controlla Zara.
Stiamo utilizzando l’intelligenza artificiale solo per integrare i nostri processi esistenti. Collaboriamo con i nostri stimati modelli, concordando reciprocamente ogni aspetto, e compensiamo in linea con le migliori pratiche del settore.
La priorità è spingere all’acquisto
Così come avviene in altri settori, anche il lavoro dei fotografi e dei modelli rischia di essere messo in discussione dall’impego dell’AI. In questo particolare ambito, l’obiettivo è semplicemente quello di catturare l’attenzione del potenziale acquirente e spingerlo a comprare, senza trasmettere alcun particolare valore artistico o di contenuto.
A chi vede uno spot o un manifesto in negozio, interessa davvero che il capo sia stato indossato da una persona in carne e ossa oppure che sia il frutto di un’elaborazione artificiale? Sempre che sia in grado di distinguere le due cose, ovviamente. Le tecnologie di oggi sono in grado di generare risultati fotorealistici e pressoché indistinguibili da uno scatto tradizionale catturato in studio.