L'AI di Google ti farà provare vestiti fake che non potrai acquistare

L'AI di Google ti farà provare vestiti fake che non potrai acquistare

Novità per l'AI Mode di Google: permetterà di provare vestiti virtuali, che non esistono, consigliandone poi alcuni reali e simili.
L'AI di Google ti farà provare vestiti fake che non potrai acquistare
Novità per l'AI Mode di Google: permetterà di provare vestiti virtuali, che non esistono, consigliandone poi alcuni reali e simili.

Iniezione di intelligenza artificiale in arrivo per l’AI Mode di Google, in particolare per quanto riguarda lo shopping, con una nuova funzionalità appena annunciata: è quella che permetterà di provare i vestiti prima di acquistarli. Il tutto ovviamente attraverso lo schermo del proprio smartphone, senza entrare in un camerino o in un negozio reale. Come funziona?

Abiti fake nel camerino virtuale di Google AI Mode

A spiegarlo è un post appena pubblicato dal gruppo di Mountain View sul blog ufficiale. Tutto parte da un prompt. Nell’esempio fornito dall’immagine qui sotto, digitando abiti per una festa estiva, il sistema crea finti capi d’abbigliamento sulla base dell’istruzione ricevuta. Per ognuno di questi, fornirà poi suggerimenti su quelli realmente in commercio da acquistare, cercando negli store online i più simili.

L'AI di Google ti permetterà di provare i vestiti

Come spesso accade in questi casi, il lancio sarà progressivo e graduale. Si inizierà in autunno come esclusiva negli Stati Uniti. Con tutta probabilità, una volta raccolti i feedback necessari e apportate le eventuali modifiche del caso, l’AI di Google per lo shopping che consente di provare i vestiti arriverà anche in altri territori.

In modo del tutto simile, debutta oggi (sempre negli USA) la funzionalità Try on che permette di fare lo stesso, ma solo con abiti realmente esistenti. Una sorta di camerino virtuale, con accesso diretto alle pagine attraverso cui effettuare l’acquisto. In questo caso, la dinamica che costituisce un’opportunità di monetizzazione per bigG è ben chiara.

Il progetto ha più di un punto di contatto con Doppl, altra iniziativa messa in campo di recente dal gruppo di Mountain View e a cui abbiamo dedicato un articolo su queste pagine a fine giugno. In quel caso si tratta di un’applicazione standalone, nata come esperimento, che permette proprio di caricare una foto e di vestirla con abiti diversi rispetto a quelli indossati.

Fonte: Google
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Pubblicato il
24 lug 2025
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