Le AI Overview di Google rendono gli utenti più stupidi

Le AI Overview di Google rendono gli utenti più stupidi

Le AI Overview di Google non solo distruggono il traffico web, ma atrofizzano il pensiero critico degli utenti. Lo Studio di Microsoft.
Le AI Overview di Google rendono gli utenti più stupidi
Le AI Overview di Google non solo distruggono il traffico web, ma atrofizzano il pensiero critico degli utenti. Lo Studio di Microsoft.

Google ha creato mostro… Un sistema che offre tutte le risposte di cui si ha bisogno senza mai dover lasciare la sua pagina. Le AI Overview sembrano la soluzione definitiva alla pigrizia intellettuale moderna. Nuovi studi però rivelano che non solo stanno uccidendo il web come lo conosciamo, ma stanno letteralmente rendendo più stupidi chi li usa. E Big G lo sa benissimo.

Ricerca Pew: le AI Overview di Google atrofizzano il cervello e distruggono il web

I numeri del nuovo studio Pew Research Center parlano chiaro: solo l’1% degli utenti che vede un riassunto AI di Google poi clicca sul link del sito originale. Lo studio, basato sull’attività di navigazione di 900 americani, dimostra che le AI Overview non stanno solo cambiando il modo in cui cerchiamo informazioni: stanno uccidendo l’idea stessa di approfondimento. Perché sforzarsi di leggere un articolo completo quando Google dà già la risposta in tre righe?

Non è solo questione di pigrizia. È la morte sistematica dell’ecosistema che ha reso possibile Internet come lo conosciamo. Ogni sito web, ogni blog, ogni pubblicazione online vive dei clic degli utenti. Quando Google intercetta il 99% di quel traffico con i suoi riassunti, sta essenzialmente tagliando l’ossigeno all’intero web.

Google ha costruito il suo impero promettendo di portare traffico ai siti web, e ora usa la sua posizione dominante per tenersi tutto quel traffico.

La confessione involontaria di Sundar Pichai

Il CEO di Google ha praticamente ammesso la strategia senza rendersene conto. Ha spiegato che con l’AI le persone cercano e accedono alle informazioni in modo diverso. Invece di cliccare sui link per visitare i siti web, la gente si ferma alla risposta che gli dà Google direttamente. Punto e basta. È una mossa geniale dal punto di vista del business, ieni tutti sulla tua piattaforma senza farli scappare altrove. Ma per il resto di Internet è un massacro.

Il bello è che ha anche detto che l’AI spinge le persone a cercare di più, perché scoprono che Google può rispondere a tutto. Ed è esattamente questo il trucco: se Google dà già tutte le risposte, perché mai si dovrebbe uscire da Google?

Microsoft scopre che l’AI rende stupidi

Come se non bastasse, Microsoft ha condotto uno studio separato che conferma quello che molti sospettavano: l’eccessiva dipendenza da strumenti AI come ChatGPT e Copilot “atrofizza” il pensiero critico. In parole povere, ci rende tutti più stupidi.

Stiamo barattando la capacità di pensare con la comodità di avere risposte immediate. E gli utenti stessi stanno iniziando a riconoscere il problema. La “soluzione rapida” promessa dall’AI sta creando una generazione di utenti che hanno perso l’abitudine di approfondire, di fare domande, di cercare più fonti. Perché sforzarsi quando l’AI ha già fatto il lavoro per noi?…

Il problema delle fonti che scompaiono

Un dettaglio inquietante emerso dallo studio è che le AI Overview stanno sempre più attingendo da Wikipedia, Reddit e YouTube invece che da siti web tradizionali. È un circolo vizioso: meno traffico ricevono i siti originali, meno Google li considera autorevoli, più l’AI si affida a fonti secondarie o terziarie.

Il risultato è un web sempre più omologato, dove le informazioni vengono filtrate attraverso un numero sempre più ristretto di fonti. È l’opposto della diversità e della ricchezza informativa che Internet prometteva alle sue origini.

Come ciliegina sulla torta, studi della BBC hanno dimostrato che ChatGPT e Copilot fanno fatica a distinguere le opinioni dai fatti quando generano riassunti di notizie. Quindi non solo ci stiamo affidando a sistemi che ci rendono meno capaci di pensare criticamente, ma questi sistemi non sono nemmeno capaci di pensiero critico loro stessi.

È un ciclo di degrado intellettuale: utenti sempre meno capaci di valutare informazioni che si affidano a sistemi incapaci di valutare informazioni.

Il paradosso finale è che Big G sta uccidendo l’ecosistema che ha reso possibile la sua stessa esistenza. Senza siti web ricchi di contenuti originali da indicizzare, Google diventerà una biblioteca che brucia i libri per scaldarsi. È una strategia a breve termine che sacrifica la sostenibilità a lungo termine per il controllo immediato.

Ma forse Google ha calcolato che quando quel momento arriverà, sarà così dominante da non aver più bisogno del web tradizionale. Sarà diventato il web stesso.

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Pubblicato il
28 lug 2025
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