IA: il drone dell'Air Force per i combattimenti aerei è quasi pronto

L'IA dell'Air Force per il drone da combattimento

L'aeronautica militare degli Stati Uniti sta perfezionando un'intelligenza artificiale da dare in pasto a un drone per il combattimento aereo.
L'IA dell'Air Force per il drone da combattimento
L'aeronautica militare degli Stati Uniti sta perfezionando un'intelligenza artificiale da dare in pasto a un drone per il combattimento aereo.

Oltreoceano la US Air Force è impegnata nello sviluppo di un’intelligenza artificiale da destinare all’ambito bellico: nel 2016 il primo step in questa direzione con la creazione di algoritmi sufficientemente evoluti da sconfiggere militari in carne e ossa in un ambiente simulato, mentre per il prossimo anno l’aviazione americana prevede di integrare nel proprio arsenale un drone autonomo da utilizzare nei combattimenti in cielo.

Quasi pronto il drone USA per il combattimento aereo

Stando a quanto trapelato l’unità sarà in grado di abbattere un aereo pilotato da un aviatore esperto. La realizzazione è affidata ai tecnici dell’AFRL (Air Force Research Laboratory), gli stessi che nel recente passato hanno già provato a implementare un’IA su aerei come F-16, F-22 e F-35.

Al momento i dettagli noti sono pochi, dopotutto si tratta di un progetto dalla natura militare e di conseguenza riservata. Tuttavia, nel video in streaming qui sotto datato 4 giugno il numero uno del Joint Artificial Intelligence Center del Pentagono, il tenente generale Jack Shanhan, afferma di essere fiducioso in merito all’arrivo di una tecnologia che “permetterà alle macchine di battere gli umani”.

Lo stesso Shanhan ha comunque sottolineato come sia necessario procedere con cautela, come insegnano le iniziative già messe in campo per quanto riguarda i sistemi autonomi, con un riferimento diretto alle self-driving car che nonostante anni e anni di promesse ancora non sono riuscite a dimostrare il loro potenziale.

A proposito di intelligenza artificiale e ambito bellico, ricordiamo che nel 2018 una realtà come Google ha deciso di non rinnovare un ricco contratto con il Pentagono per l’impiego dei propri algoritmi nell’analisi delle immagini aeree catturate dai droni in territorio di guerra, mettendo fine al cosiddetto Project Maven. Con una motivazione del tutto simile pochi mesi più tardi il gruppo di Mountain View si è ritirato dal bando del progetto JEDI per realizzare la nuova infrastruttura cloud del Dipartimento della Difesa.

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Pubblicato il 8 giu 2020
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