Alibaba, il futuro di Jack Ma passa dall'Inter?

Alibaba, il futuro di Jack Ma passa dall'Inter?

Alibaba potrebbe entrare nella proprietà dell'Inter sotto la regia di Jack Ma e grazie alla partnership già in essere con il gruppo Suning.
Alibaba, il futuro di Jack Ma passa dall'Inter?
Alibaba potrebbe entrare nella proprietà dell'Inter sotto la regia di Jack Ma e grazie alla partnership già in essere con il gruppo Suning.

La strada di Alibaba verso il mercato internazionale potrebbe passare da Milano. San Siro, in particolare. L’Inter, nello specifico, dopo che a lungo si era parlato invece di Milan. L’eco di questi rumor si fanno sentire nel nostro paese principalmente per il loro significato sportivo, poiché significherebbe una nuova pioggia di capitale sulla squadra oggi in mano alla proprietà di Suning. La quota in ballo è quel 31% ancora nelle mani di Thohir, Presidente dell’Inter fino a pochi mesi or sono e oggi semplice traghettatore tra l’Inter di Moratti e la futura holding tutta cinese. Una storia fumosa, che non lesina neppure immediate smentite (Wang Shuai, portavoce Alibaba, ha preso le distanze dai rumor tramite il proprio account Weibo).

Fonte della notizia è il Corriere dello Sport, che cita da parte sua “fonti cinesi”. Ancora non è chiaro se ad entrare nella proprietà della squadra milanese possa essere Alibaba o direttamente Jack Ma, direttore d’orchestra dell’incredibile crescita del gruppo orientale. Jack Ma ha già annunciato la propria dipartita dalla guida di Alibaba, consegnando il testimone al successore Daniel Zhang, ma fino al 2020 ne affiancherà le attività e potrebbe pertanto essere regista di quest’ultima grande mossa per le strategie di internazionalizzazione di Alibaba. Oppure, più semplicemente, potrebbe farsi garante in prima persona di questa iniziativa.

Per diventare una potenza mondiale, insomma, Alibaba potrebbe scegliere un brand per sua stessa natura Internazionale. Solo “calciomercato?” Alcune foto del passato testimonierebbero già la vicinanza tra Jack Ma e Steven Zhang (l’attuale presidente dell’Inter), ma le foto con Zhang o con Thohir poco aggiungono ad una partnership che è già più che solida: Alibaba è già nell’azionariato Suning e la via della sponsorizzazione sportiva altro non sarebbe se non l’estensione di un collettivo già in essere. Il tramite dell’operazione potrebbe essere quindi o la stessa Alibaba, o il fondo Yunfeng Capital controllato da Jack Ma: in entrambi i casi si tratterebbe di una importantissima operazione con cui il colosso orientale prova il grande salto verso occidente, mettendo Amazon nel mirino ed abbattendo i limiti che hanno finora reso Alibaba un caso di incredibile successo in un solo emisfero (quello orientale). La collaborazione tra Alibaba e il calcio italiano per la promozione della Serie A in Cina è inoltre in essere tramite gli ambienti FIGC, dunque i contatti tra le parti non mancano di certo: fantamercato o meno, l’impegno di Alibaba nel mondo del pallone fa certamente parte delle possibilità del colosso.

Solo in questi giorni da Alibaba è partita l’iniziativa A100, nuovo programma di partnership per aziende che vogliono far leva sulla tecnologia Alibaba per moltiplicare le opportunità del proprio brand. Alibaba diventa pertanto piattaforma, oltre che servizio, mettendo le proprie strutture e i propri algoritmi a disposizione di marchi che cercano nuovo mercato in trasformazione digitale delle attività e nell’internazionalizzazione del proprio mercato. La classe media cinese sta crescendo, il potere d’acquisto è maggiormente distribuito e il futuro promette opportunità per quelle aziende che sapranno cogliere il salto di paradigma grazie all’innovazione.

Per Alibaba si tratta di un volo pindarico su nuove prospettive, poiché il gruppo guarda al mercato globale con una decisione ed una strategia mai messe in atto fino ad oggi. In tutto ciò Jack Ma continua ad essere regista, mentre Daniel Zhang viene schierato in attacco. E l’analogia calcistica con un 4-3-3 ha forse più senso di quanto non si possa immaginare anche se, per il momento, mancano le conferme e spunta qualche timida smentita.

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Pubblicato il
15 gen 2019
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