Alphadog, prova su strada per il mulo robotico

Alphadog, prova su strada per il mulo robotico

Obbedisce agli ordini impartiti a voce, segue il suo padrone e lo supporta portando bagagli e batterie di scorta. Il mulo robot è quasi pronto per essere arruolato dai Marines
Obbedisce agli ordini impartiti a voce, segue il suo padrone e lo supporta portando bagagli e batterie di scorta. Il mulo robot è quasi pronto per essere arruolato dai Marines

Per il mulo robotico semi-autonomo, noto come Legged Squad Support System (LS3) e conosciuto dal pubblico anche come Alphadog, il futuro appare radioso: il drone, sviluppato da Boston Dynamics con finanziamenti DARPA, è attualmente impegnato nella fase di test sul campo per mettere a punto i dettagli della tecnologia in relazione alla mobilità, all’interazione con il suo “padrone” umano e test “su strada”.

Il tecno-mulo da carico voluto dall’agenzia militare statunitense – un progetto da 54 milioni di dollari in cui sono stati infusi 10 anni di ricerca sulla robotica – è capace di trasportare più di 180 chilogrammi di attrezzatura, un peso della cui liberazione potranno giovarsi le truppe combattenti e i singoli soldati attualmente soggetti a rischi di affaticamento e ferite.

Naturalmente, trattandosi di un robot, il tecno-mulo è tutto fuorché un semplice bestione da soma: LS3 è capace di agire in base a un set di comandi imposto dal suo “padrone” umano, muovendosi più o meno agilmente (anche di notte) su vari tipi di terreno e fornendo energia di riserva all’attrezzatura dei soldati tramite le batterie integrate.

La fase di test sul campo ha già visto LS3 impegnato presso Fort Pickett a Blackstone (Virginia), mentre una fase di training con il Warfighting Laboratory dei Marine ha permesso al robot di sviluppare nuovi schemi comportamentali.

L’obiettivo delle prove sul campo, dice DARPA, è assicurarsi che il robot abbia la stessa intelligenza (artificiale) di “un animale addomesticato” così da poter seguire gli ordini e il percorso del “leader” (o un percorso alternativo in caso di ostacoli) in maniera “intuitiva e naturale”. Tempo 2 anni, assicura DARPA, e i Marines ne potranno fare uso in missioni di guerra vere e proprie.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
21 dic 2012
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