Amazon, 300mila euro di sanzioni italiane

Amazon, 300mila euro di sanzioni italiane

L'antitrust ha rilevato una violazione dei diritti dei Consumatori, non correttamente informati sull'identità dei rivenditori e sulle garanzie riconosciute per legge. Amazon promette ricorso
L'antitrust ha rilevato una violazione dei diritti dei Consumatori, non correttamente informati sull'identità dei rivenditori e sulle garanzie riconosciute per legge. Amazon promette ricorso

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha multato Amazon per violazione della nuova normativa sui diritti dei Consumatori .

In questo caso si tratta della conclusione di un’indagine avviata la scorsa estate, ma non è la prima volta che lo store digitale si trova ad aver problemi in Italia , dove è finita al centro di indagini in materia fiscale. Nel dettaglio di questo ultimo procedimento l’antitrust ha irrogato due sanzioni rispettivamente di 80 mila euro e 220 mila euro a Amazon EU Sarl e Amazon Services Europe Sarl , due controllate dell’azienda di Jeff Bezos che operano in Italia che è risultato che abbiano omesso o fornito in modo non adeguato informazioni rilevanti del corso del processo di acquisto: “In particolare, quelle precontrattuali obbligatorie e quelle sulla garanzia legale di conformità previste dal Codice del Consumo, sia nel caso di vendita diretta da parte di Amazon sia nell’ipotesi in cui la compravendita intervenga sulla piattaforma di Amazon marketplace (e, quindi, con venditori terzi)”.

Amazon Eu Sarl – si legge nel documento AGCM – non si è adoperata per evidenziare adeguatamente all’utente una specifica informativa precontrattuale sul recesso e relativi termini ed esclusioni, sull’esistenza e sulle condizioni dell’assistenza postvendita al consumatore e sulla garanzia legale; Amazon Services Europe Sarl non forniva invece al consumatore un’adeguata informativa precontrattuale sull’effettiva identità del professionista, sul ruolo svolto da Amazon nella transazione, sul regime di recesso e di reso, sull’assistenza pre e post vendita garantita dai soggetti terzi, e – come Amazon Eu Sarl – sulla garanzia legale.

Tutto questo comportava per il consumatore l’incapacità di comprendere chiaramente i propri diritti e chi fosse la reale controparte, con la conseguenza in alcuni casi di scoprire l’identità del venditore solo nel caso di problemi, ovvero solo nel caso in cui avesse riscontrato “un difetto di conformità del prodotto ovvero disservizi nella fruizione del bene”.

L’Antirust ha comunque reso noto nel corso del procedimento che le due società “si sono adoperate per apportare misure correttive che hanno migliorato il set informativo a disposizione del consumatore nel processo di acquisto”.

Amazon ha in ogni caso riferito che farà ricorso nei confronti della decisione dell’Antitrust: “Non concordiamo con questa decisione e abbiamo intenzione di fare appello. Crediamo che le informazioni che diamo sui venditori e link sia per sapere di più sulla soddisfazione dei clienti che hanno già acquistato da quel venditore tramite Amazon, sia per avere informazioni sui rimborsi, sulle sostituzioni e su molto altro”.

Claudio Tamburrino

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Pubblicato il
8 apr 2016
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