Amazon, suggerimenti pericolosi

Amazon, suggerimenti pericolosi

Lo store online è stato denunciato per violazione di marchio a causa dei risultati offerti dal suo motore di ricerca: è contraffazione proporre un prodotto simile a quello cercato dagli utenti?
Lo store online è stato denunciato per violazione di marchio a causa dei risultati offerti dal suo motore di ricerca: è contraffazione proporre un prodotto simile a quello cercato dagli utenti?

Amazon è stata denunciata dal produttore di orologi Multi Time Machine (MTM) per violazione di proprietà intellettuale ed in particolare quella legata ai suoi orologi militari Special Ops.

Il caso risale in realtà al 2013, quando MTM era ricorsa la prima volta ai tribunali a stelle e strisce ricevendo risposta negativa alla possibilità di adire le vie legali: con un voto due contro uno, tuttavia, ora il Nono Circuito di Appello di San Francisco ha ribaltato tale decisione permettendo al caso di procedere in giudizio.

La battaglia ricorda molto da vicino quella combattuta da diversi marchi della moda nei confronti di eBay, ed ancora più in generale la questione dei diritti legati all’utilizzo di marchi da parte di terzi come parole chiave per l’advertising per esempio di AdWords : in gioco c’è l’estensione del diritto di esclusiva legata al marchio rispetto ai risultati delle ricerche condotte attraverso search engine.

Oggetto del contendere è costituito dai risultati offerti dalle ricerche effettuate sulla piattaforma del negozio digitale : secondo l’azienda con base a Los Angeles specializzata nella produzione di orologi in stile militare costituisce una violazione del suo marchio il fatto che Amazon mostri in risposta alla query legata ai suoi prodotti link a quelli della concorrenza.

Il problema è che gli orologi dall’appeal militare Special Ops di MTM non sono venduti da Amazon. Di conseguenza il negozio digitale (o meglio il suo algoritmo di ricerca) offre al loro posto soluzioni alternative: non comunica neanche di non disporne, ma si limita a mostrare i prodotti simili contenuti nel suo catalogo.

La confusione – si legge nella denuncia – è generata dal fatto che questi risultati possono indurre i consumatori ad acquistare un prodotto da un concorrente diretto di MTM, senza che la pubblicità sia evidente.

Claudio Tamburrino

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Pubblicato il 14 lug 2015
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