AOL compra anche l'HuffPost

AOL compra anche l'HuffPost

Il sito di Arianna Huffington entra nel suo circuito. Con l'obiettivo fare da bussola per creare una linea editoriale coerente
Il sito di Arianna Huffington entra nel suo circuito. Con l'obiettivo fare da bussola per creare una linea editoriale coerente

Diventato profittevole ad ottobre dopo cinque anni, l’Huffington Post è diventato anche una preda appetibile sul mercato: AOL ha così deciso di inglobarlo nel suo circuito, acquistando il sito per 315 milioni di dollari e dandogli un ruolo centrale dal punto di vista editoriale.

A settembre AOL aveva acquisito TechCrunch (e i siti ad esso collegati), a dicembre About.me , l’aggregatore di profili individuali.

Questi tasselli sono andati ad arricchire i contenuti offerti dal circuito AOL (che già comprende, tra gli altri, Engadget, Switched e TUAW), a cui vanno aggiunti l’acquisto del portale video 5min Media e Things labs, sviluppatrice del client web based per Facebook e Twitter Brizzly. Una serie di acquisti che però non aveva ancora delineato una forma coerente e sembrava ricalcare più un’accumulazione che un vero e proprio circuito di servizi di news tra loro integrati. Proprio in quest’ottica la nuova operazione sembra rappresentare un punto di svolta.

Come nel caso di TechCrunch e Michael Arrington, AOL è intenzionata a mantenere gli uomini più carismatici, cercando di sfruttarli al meglio: la fondatrice Arianna Huffington diventerà presidente e caporedattore dell’ Huffington Post Media Group , che avrà un ruolo chiave all’interno di AOL.

HuffPost, infatti, integrerà sulle sue pagine i contenuti degli altri siti, mentre la sua fondatrice avrà il ruolo di supervisore sul circuito, con lo scopo di conferire una sorta di identità editoriale e coesione interna . Una strategia che, secondo alcuni osservatori , mancava al circuito per considerarsi di successo.

Arianna Huffington potrebbe essere la persona giusta: dopo aver creato il sito a cui dà il nome dal nulla e tra lo scetticismo, lo ha portato ad essere un’azienda profittevole in appena cinque anni e lo ha fatto proprio con una linea editoriale precisa. Ha reso accessibili e allettanti le notizie, anche quelle di politica, ammiccando al gossip e alle curiosità. E dimostrando una profonda conoscenza dei tempi e dei modi della Rete e delle sue possibili evoluzioni .

L’affare dovrebbe concludersi entro la fine del primo trimestre 2001, o all’inizio del secondo . AOL più Huffington Post significa, secondo le stesse stime del circuito, un totale di 117 milioni di visitatori unici negli Stati Uniti : numeri che Tim Armstrong, CEO di AOL spera possano rappresentare la svolta nella trasformazione della sua azienda in un punto di riferimento per quanto riguarda la distribuzione di contenuti e l’advertising.

Claudio Tamburrino

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Pubblicato il 7 feb 2011
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