Apple, ci sono bot su App Store

Apple, ci sono bot su App Store

E sono sfruttati per gonfiare i download e promuovere applicazioni nelle classifiche. Già rimossa una delle app che hanno fruito del servizio
E sono sfruttati per gonfiare i download e promuovere applicazioni nelle classifiche. Già rimossa una delle app che hanno fruito del servizio

Apple sta cercando di far pulizia ed ordine su App Store: a quanto pare un servizio di marketing offriva agli sviluppatori un bot per gonfiare i propri numeri ed entrare così nella classifica delle applicazioni più scaricate .

A raccontare più diffusamente questi meccanismi di promozione, molto vicini alla vera e propria truffa, che gettano diverse ombre sulla classifica di app più scaricate su App Store è lo sviluppatore di giochi iOS Touch Arcade che ha raccontato di essere stato contattato da un servizio che gli garantiva la possibilità di rientrare tra le Top 25 di App Store al relativamente modico prezzo di 5mila dollari.

Touch Arcade ha spiegato di aver cercato anche altri modi per sponsorizzare i propri prodotti, ma di non aver trovato nulla di soddisfacente, ritenendo per esempio AdMob un’offerta troppo costosa.

La rete di advertising, poi, portava referenze notevoli: sbandierava di aver lavorato con 8 delle 25 più scaricate app gratuite di App Store. Tuttavia, per raggiungere questo obiettivo, racconta Touch Arcade, non negava di utilizzare metodi certamente illegali in quanto già sanzionati da Apple.

In pratica, l’offerta per scalare la classifica proposta sfruttava un bot ad hoc per scaricare le app e gonfiarne i numeri. C’è di più: il prezzo di soli 5mila dollari, diceva l’azienda a Touch Arcade, non era altro che un’offerta conseguente ai provvedimenti presi da Apple per stringere il cerchio sui metodi promozionali poco consoni, arrivando già ad escludere dal suo store uno dei suoi clienti, Dream Cortex (anche se il suo cofondatore Suren Markosian è intervenuto tacciando l’intervento di non conoscenza profonda dei fatti).

Insomma, il signore dei bot è attualmente impegnato a proporre la sua offerta migliore per racimolare più clienti possibile prima che il gioco finisca per mano di Apple .

Il rischio per i suoi clienti tuttavia, ora che Cupertino ha individuato quella che ritiene una truffa, è notevole: in ballo c’è l’esclusione totale da App Store.

Touch Arcade non dice il nome del servizio che l’ha contattato con quest’offerta, gli osservatori l’hanno battezzato “Appayola”. Già un’altra piattaforma di promozione, quella della startup statunitense TapJoy, era stata bloccata anche se la sua tecnica di promozione era molto meno ambigua e si limitava ad offrire moneta virtuali o premi da spendere sui giochi già acquistati in cambio del download di un altro titolo ad esso associato.

Allo stesso modo, d’altronde, Apple ha iniziato a controllare con maggiore attenzione quelle app che puntano a ricalcare il nome di giochi e applicazioni di successo per rosicchiarne il successo per confusione da parte dell’utente: sono stati così rimossi Temple Jump (una sorta di taroccamento di Temple Run ), Tiny Wings (op. cit. Tiny Birds ), Words With Friends (clone non autorizzato di Numbers With Friends ). Un operazione non facilissima per Apple che, nonostante l’autorizzazione necessaria per accedere al suo store digitale, non ha sistemi che permettano agli utenti di notificare eventuali tentativi fraudolenti .

Tutti questi comportamenti, d’altronde, compromettono in parte l’affidabilità delle classifiche delle più popolari app di App Store, anche se il tutto è in parte compensato dal fatto che l’algoritmo che stila la lista delle Top 25 non prende in considerazione solo il numero di download ma anche l’utilizzo che dell’applicazione fanno gli utenti. Cioè, anche se un bot porta tra i primi posti un determinato gioco, questo è destinato poi a ricadere nell’anonimato se non realmente giocato da persone vere.

Claudio Tamburrino

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Pubblicato il 8 feb 2012
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