Apple: nuovo scontro con Cydia per monopolio software

Apple: nuovo scontro con Cydia per monopolio software

La nuova causa di Cydia contro Apple per il monopolio illegale sulla distribuzione di software per iOS continua ad avanzare senza sosta.
Apple: nuovo scontro con Cydia per monopolio software
La nuova causa di Cydia contro Apple per il monopolio illegale sulla distribuzione di software per iOS continua ad avanzare senza sosta.

Quella tra Apple e Cydia è una battaglia praticamente senza sosta che va avanti da anni e anni a questa parte e che nel corso degli ultimi tempi sembra essersi fortemente ravvivata. Infatti, a dicembre del 2020 la creatura di Saurik aveva avviato una causa contro il gruppo di Cupertino che a gennaio era stata archiviata per lo scadere dei termini di prescrizione. Il giudice ha però permesso a Cydia di presentare una seconda denuncia alla quale Apple si è appellata vedendosi questa volta rigettare la richiesta.

Apple VS Cydia: lo scontro continua ad andare avanti

La nuova causa sta allora andando aventi inesorabilmente e Apple non può fare assolutamente nulla per fermarla, almeno non al momento. L’accusa è sempre la medesima: monopolio illegale sulla distribuzione di software per iOS. Entro la metà del prossimo mese Apple dovrà rispondere all’accusa di Cydia presso la 9a US Circuit Court of Appeals di San Francisco.

Più precisamente, gli avvocati di Cydia ritengono che l’azienda di Cupertino abbia apportato aggiornamenti tecnologici tra il 2018 e il 2021 considerati atti evidenti che hanno danneggiato i distributori di app iOS di terze parti. La volontà della piattaforma di casa Saurik è quindi quella di aprire i mercati per la distribuzione di app per il sistema operativo della “mela morsicata” e l’elaborazione dei pagamenti di app iOS a coloro che desiderano competere equamente con Apple.

Il nocciolo della questione, dunque, non sono soltanto le app, ma pure i sistemi di pagamento adottati, situazione che richiama alla mente quanto verificatosi con Fortnite tempo addietro.

Fonte: Reuters
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Pubblicato il 30 mag 2022
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