Dopo varie dichiarazioni tramite comunicati stampa, Apple ha depositato ieri al tribunale del New Jersey un documento per contestare paragrafo per paragrafo le accuse del Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti elencate nella denuncia antitrust del 21 marzo 2024. Il giudice Julien Neals ha recentemente respinto la richiesta di archiviazione presentata dall’azienda di Cupertino.
Apple contesta tutte le accuse
Secondo il Dipartimento di Giustizia (DOJ), Apple ha il monopolio nel mercato degli smartphone. La sua posizione dominante è stata ottenuto attraverso diverse pratiche anticoncorrenziali, tra cui l’imposizione di restrizioni contrattuali. Ha inoltre impedito agli sviluppatori di accedere alle funzionalità hardware e software dell’iPhone. In dettaglio, l’azienda di Cupertino ha ostacolato la crescita delle super app, impedito la distribuzione delle app per cloud streaming, peggiorato la qualità delle app di messaggistica, limitato le funzionalità degli smartwatch e inibito l’accesso alla funzionalità tap-to-pay.
Apple scrive nella risposta ufficiale (PDF) che il DOJ ha “frainteso” i cinque aspetti casuali scelti per dimostrare il presunto monopolio.
- Il DOJ afferma che Apple soffoca il successo delle “super app”, nonostante le regole Apple consentano e supportino tali app, e in effetti oggi sull’App Store ne esistono una moltitudine
- Il DOJ afferma che Apple blocca lo streaming cloud dei giochi, nonostante consenta lo streaming di giochi sia sul web che sull’App Store
- Il DOJ afferma che Apple degrada le app di messaggistica di terze parti, nonostante siano già ampiamente disponibili ed estremamente popolari su iPhone
- Il DOJ afferma che Apple limita le funzionalità degli smartwatch di terze parti, nonostante possano abbinarsi efficacemente all’iPhone, condividere dati da e verso l’iPhone tramite app e sfruttare alcune funzionalità sviluppate da Apple
- Il DOJ afferma che Apple nega l’accesso all’hardware dell’iPhone necessario ai wallet digitali di terze parti per utilizzare la tecnologia tap-to-pay. Apple ha sviluppato e fornisce un meccanismo che protegge la sicurezza degli utenti
In effetti, quasi tutte le accuse sono diventate irrilevanti. Apple permette di pubblicare sullo store le app di cloud streaming, supporta le super app, ha adottato lo standard RCS per migliorare l’interoperabilità tra servizi di messaggistica e consente ai wallet di accedere al chip NFC. L’unica restrizione ancora presente è quella per gli smartwatch di terze parti.
Nel documento vengono contestate tutte le accuse in 236 paragrafi corrispondenti alla stessa numerazione usata nella denuncia. Secondo Apple, lo scopo del DOJ è imporre modifiche che ridurranno privacy e sicurezza per gli utenti a vantaggio di un numero limitato di concorrenti, gli stessi che hanno spinto il DOJ a presentare la denuncia.