Nel corso di una recente intervista rilasciata a Variety di recente, Tim Cook, il CEO di Apple, ha fatto luce su una delle questioni più spinose degli ultimi anni legate all’azienda: Apple TV+ non è stato creato con l’intento di incentivare le vendite di iPhone.
Apple TV+ non serve a incentivare le vendite degli iPhone
Secondo quanto dichiarato da Cook, la piattaforma streaming di Apple non nasce quindi sulla base di logiche promozionali o di strategie di mercato legate al ciclo di prodotto, ma da una precisa visione culturale, con un approccio totalmente diverso dai competitor, ovvero proporre solo contenuti originali, creati da zero.
“So che costruire un catalogo sarebbe stato il modo più rapido per entrare nel mercato, ma non ci sembrava una scelta in linea con lo spirito Apple. Preferiamo investire su contenuti che riflettano la nostra identità e in cui possiamo riversare tutta la nostra passione” ha dichiarato Cook.
Il momento dell’intervista non è casuale. In questo periodo, infatti, Apple è in piena promozione per “F1: The Movie”, la sua più ambiziosa produzione cinematografica, con Brad Pitt protagonista, co-prodotta da Lewis Hamilton e diretta da Joseph Kosinski, regista di Top Gun: Maverick.
È una pellicola da 200 milioni di dollari che farà il suo debutto prima al cinema grazie alla distribuzione di Warner Bros e poi su Apple TV+ e per la mesa a punto della quale sono state sfruttate tecnologia della fotocamera specifiche per catturare sequenze di corse ad alta velocità in F1 disponibile sugli ultimi iPhone.
Anche a tal riguardo, però, Cook è chiaro: “Non penso nemmeno per un secondo che questo film debba servire a vendere più iPhone. Non è quello lo scopo. Vogliamo semplicemente raccontare una grande storia, creare valore e fare un buon business. Tutto qui”.
Sempre durante l’intervista il CEO di Apple ha posto l’accento sul ritmo produttivo del 2025, il primo anno in cui Apple TV+ può offrire una programmazione settimanale regolare, proponendo un calendario fitto e accurato, capace di consolidare la credibilità del servizio su scala globale.