ATI apre l'era dello Stream Computing

ATI apre l'era dello Stream Computing

Si tratta di una tecnica per utilizzare le GPU alla stessa stregua di co-processori matematici con cui accelerare vari tipi di applicazione. Tra i primi programmi a sfruttarla c'è il client di Folding@Home
Si tratta di una tecnica per utilizzare le GPU alla stessa stregua di co-processori matematici con cui accelerare vari tipi di applicazione. Tra i primi programmi a sfruttarla c'è il client di Folding@Home

San Francisco (USA) – ATI ha recentemente presentato una tecnologia, chiamata Stream Computing , che consente di utilizzare i suoi processori grafici per accelerare quelle applicazioni che fanno un uso intensivo dei calcoli matematici.

In modo simile alla piattaforma PeakStream, di cui si è dato notizia ieri , la tecnologia di ATI fa sì che gli sviluppatori possano sfruttare le GPU in concerto con le CPU per creare una sorta di supercomputer virtuale capace di velocizzare certi tipi di calcolo, ed in modo particolare quelli utilizzati da applicazioni scientifiche, finanziarie e ingegneristiche.

ATI ha già sperimentato lo Stream Computing per accelerare alcune ricerche in campo medico condotte presso la Stanford University : secondo l’azienda, le GPU delle proprie schede grafiche hanno permesso di velocizzare i calcoli fino a 40 volte e di ridurre i tempi della ricerca da tre anni a un mese.

Tra le prime applicazioni a sfruttare la tecnologia di ATI c’è il client di Folding@Home , un noto progetto di calcolo distribuito per la ricerca di nuovi farmaci. Il nuovo client, scaricabile da qui , è in grado di far girare parte dei suoi complessi algoritmi di simulazione sulle GPU Radeon della serie 19xx. Stando agli sviluppatori, l’uso del processore grafico permette di accelerare i calcoli tra le 20 e le 40 volte rispetto all’uso della sola CPU.

Per sperimentare lo Stream Computing è necessario installare l’ultima versione dei driver grafici di ATI, i Catalyst 6.10.

Maggiori informazioni sullo Stream Computing sono state pubblicate da ATI qui .

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Pubblicato il 4 ott 2006
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