Audacity è diventato uno spyware con l'acquisizione di Muse Group?

Muse Group ha reso Audacity uno spyware?

Trascorsi pochi mesi dall'acquisizione del progetto open source, Muse Group ha apportato variazioni poco chiare alla policy sulla privacy.
Muse Group ha reso Audacity uno spyware?
Trascorsi pochi mesi dall'acquisizione del progetto open source, Muse Group ha apportato variazioni poco chiare alla policy sulla privacy.

Sul fatto che Audacity sia uno degli editor audio più noti e apprezzati ci sono ben pochi dubbi: frutto di un progetto open source avviato nell’ormai lontano 2000, è da sempre reso disponibile in download gratuito offrendo una semplicità di utilizzo portata all’estremo e un codice che riduce al minimo indispensabile l’impiego delle risorse hardware. L’acquisizione messa a segno da Muse Group nel mese di aprile ha però cambiato le carte in tavola e la cosa farà storcere il naso a molti.

Audacity è diventato uno spyware?

Lo si apprende dando uno sguardo al documento Desktop Privacy Notice aggiornato in data 2 luglio 2021. C’è chi definisce le modifiche in questione tali da aver reso il programma uno spyware, confezionato in modo da raccogliere informazioni sugli utenti per finalità e con modalità poco chiare.

Questi i dati raccolti, stando a quanto reso noto: nome e versione del sistema operativo, paese di provenienza (sulla base dell’indirizzo IP), tipologia del processore, messaggi e codici di errore generati in caso di malfunzionamento, report in merito ai crash. A questo di aggiungono non meglio precisati “dati necessari alle forze dell’ordine, nei contenzioni e richiesti dalle autorità”.

L'interfaccia di Audacity

Ancora, la società proibisce l’utilizzo del software a utenti di età inferiore a 13 anni (in violazione della licenza GPL impiegata) e afferma di conservare quanto memorizzato in server localizzati in Europa, avvalendosi però della facoltà di condividerlo “occasionalmente” con o propri uffici in Russia e negli Stati Uniti. Ognuno valuti se continuare a utilizzarlo o se rivolgersi ad altri programmi: considerando la natura open source, i fork non tarderanno a spuntare.

Nel frattempo segnaliamo qualche alternativa valida e gratuita: OceanAudio, Wavosaur, Audiodope.

Muse Group controlla oggi alcuni software noti nell’ambito della creazione e dell’editing dei contenuti audio: nel suo catalogo, oltre ad Audacity trovano posto anche Ultimate Guitar, StaffPad, MuseScore, MuseClasse e Tonebridge.

Fonte: FOSS Post
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Pubblicato il
5 lug 2021
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