Una non meglio identificata gang di attaccanti russi avrebbe penetrato le reti dei grandi gruppi finanziari statunitensi, rubando informazioni e più in generale facendo danni: danni che ora l’FBI è al lavoro per verificare con un’indagine apposita, confermata ufficialmente dai portavoce dell’agenzia.
I federali sono al lavoro con i servizi segreti nel tentativo di capire chi sia il responsabile dell’attacco (apparentemente organizzato), quanto l’attacco sia effettivamente esteso e quali siano state le conseguenze pratiche dell’operazione.
I reporter dei principali mezzi di informazione statunitensi citano espressamente JPMorgan Chase come uno degli obiettivi degli hacker, mentre altrove si parla di altri quattro istituti finanziari USA di alto profilo coinvolti nella vicenda. I maggiori indiziati, spesso colpiti in passato da criminali e cyber-guastatori, includono colossi del calibro di Wells Fargo, Bank of America e Citigroup.
Dall’FBI fanno sapere che il contrasto al cyber-crimine è la priorità numero uno del governo federale, mentre i portavoce di JPMorgan sottolineano come la banca d’affari sia costretta a fronteggiare cyber-attacchi con cadenza oramai quotidiana.
Almeno in un caso, gli ignoti attaccanti avrebbero sfruttato una vulnerabilità 0-day per farsi strada in uno dei siti di una banca, mentre per quanto riguarda i possibili effetti si parla di diversi gigabyte di dati rubati, incluse le informazioni sugli account dei clienti. Sconosciuto, al momento, il movente dei criminali, anche se si ipotizza una ritorsione contro le sanzioni decise dagli USA contro la Russia per l’attuale crisi in Ucraina.
Alfonso Maruccia