La Commissione europea ha inflitto una sanzione di 72 milioni di euro a quattro produttori di batterie di avviamento per autoveicoli e l’associazione di categoria per avere creato un cartello, causando un aumento dei prezzi dovuto alla restrizione della concorrenza. Una quarta azienda non è stata sanzionata perché ha rivelato l’esistenza dell’accordo illegale.
Multe per Exide, FET, Elettra, Rombat e EUROBAT
L’indagine è stata avviata a fine settembre 2017 su segnalazione di Clarios (sussidiaria di Johnson Controls International). In base ai risultati preliminari di fine novembre 2023, la Commissione europea ha ravvisato la violazione delle norme antitrust da parte di Clarios, Banner, Exide, FET (insieme al predecessore Elettra) e Rombat, produttori di batterie di avviamento per autoveicoli.
Secondo la Commissione, le suddette aziende hanno concordato l’applicazione di un supplemento di prezzo, correlato al costo del piombo, addebitato ai loro clienti OEM (produttori di autovetture e autocarri). Questo supplemento sarebbe stato più basso in caso di concorrenza tra le aziende. Hanno pertanto creato un cartello per oltre 12 anni.
L’indagine ha riguardato anche l’associazione di categoria EUROBAT e il suo fornitore di servizi Kellen, in quanto erano a conoscenza della suddetta pratica commerciale restrittiva della concorrenza. La Commissione ha successivamente chiuso il procedimento nei confronti di Banner e Kellen, mentre Clarios ha ottenuto un trattamento favorevole per aver rivelato il cartello e quindi nessuna sanzione.
Alle altre aziende sono state inflitte le seguenti multe: 6,11 milioni di euro a FET, 15,594 milioni di euro a Elettra, 20,218 milioni di euro a Rombat e 30 milioni di euro a Exide. EUROBAT dovrà invece pagare 125.000 euro. Per il calcolo dell’ammenda sono stati considerati vari elementi, tra cui il valore medio annuo delle vendite di batterie, la durata, gravità e estensione geografica dell’infrazione e le quote di mercato delle società interessate.
I singoli cittadini e le aziende possono rivolgersi ai tribunali nazionali per chiedere il risarcimento dei danni corrispondenti all’incremento dei prezzi delle batterie dovuto al cartello.