Blocco ChatGPT: OpenAI potrebbe vincere il ricorso

Blocco ChatGPT: OpenAI potrebbe vincere il ricorso

Secondo un avvocato, il provvedimento del Garante della privacy non è stato adottato correttamente, quindi OpenAI potrebbe vincere il ricorso.
Blocco ChatGPT: OpenAI potrebbe vincere il ricorso
Secondo un avvocato, il provvedimento del Garante della privacy non è stato adottato correttamente, quindi OpenAI potrebbe vincere il ricorso.

Dal 1 aprile non è più possibile accedere a ChatGPT dall’Italia. La decisione è stata presa autonomamente da OpenAI in seguito al blocco del trattamento dei dati imposto dal Garante della privacy. L’Avv. Guido Scorsa ha spiegato i motivi che hanno portato al provvedimento. L’Avv. Elia Barbujani dello studio legale SLB Consulting ritiene però che OpenAI ha buone probabilità di vincere il ricorso.

Diversi errori nel provvedimento

Il Garante della privacy ha disposto la misura della limitazione provvisoria del trattamento dei dati. Ciò è avvenuto “in via d’urgenza e nelle more del completamento della necessaria istruttoria“. L’Avv. Elia Barbujani afferma che la legge non prevede un vero e proprio procedimento cautelare, quindi la decisione è stata assunta in base ai regolamenti interni.

Il provvedimento è stato adottato con urgenza sulla base di “numerosi interventi dei media relativamente al funzionamento del servizio di ChatGPT” e dopo aver verificato l’assenza di un’informativa sulla privacy che spieghi chiaramente il trattamento dei dati, ma l’istruttoria è ancora in corso.

Il provvedimento non è stato deliberato dal collegio, ma solo dal Presidente. Il regolamento interno prevede però che i provvedimenti relativi alla limitazione dei trattamenti non possono essere assunti dal solo Presidente. Inoltre, l’art. 143 del Codice della privacy prevede che la limitazione dei trattamenti può essere adottata solo al termine dell’istruttoria preliminare.

OpenAI può presentare ricorso all’autorità giudiziaria ordinaria entro 60 giorni dalla data di comunicazione del provvedimento stesso, in quanto residente all’estero. Se il giudice rileva errori formali (violazione di legge o eccesso di potere), il Garante della privacy dovrà annullare il provvedimento e ChatGPT sarà nuovamente accessibile dall’Italia.

Fonte: Repubblica.it
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Pubblicato il
3 apr 2023
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