Salvini sul ban di ChatGPT: NO AL BLOCCO

Salvini sul ban di ChatGPT: NO AL BLOCCO

La presa di posizione di Matteo Salvini sul blocco di ChatGPT deciso dal Garante Privacy: la discussione sull'IA è di dominio pubblico.
Salvini sul ban di ChatGPT: NO AL BLOCCO
La presa di posizione di Matteo Salvini sul blocco di ChatGPT deciso dal Garante Privacy: la discussione sull'IA è di dominio pubblico.

Il ban di ChatGPT imposto nei giorni scorsi dal Garante Privacy ha inevitabilmente acceso una discussione sul tema, anche tra i non addetti ai lavori, polarizzando come spesso accade dalle nostre parti le posizioni di chi pro e di chi invece contro. Un dibattito a cui, nel fine settimana, ha preso parte anche Matteo Salvini, come sempre su Twitter, al grido di NO AL BLOCCO, tutto rigorosamente maiuscolo.

Salvini sul ban di ChatGPT: NO AL BLOCCO

Ad accompagnare il thread un’immagine che recita Giusto controllare e regolamentare, ma non si può bloccare, impedendo e danneggiando chi fa impresa, ricerca e innovazione, come avviene in Cina. Lasciamo ai lettori la facoltà di concordare o meno con quanto affermato dal leader leghista, che nel suo intervento chiama in causa le VPN, il libero pensiero e l’opposizione a ogni forma di censura, facendo infine un po’ di confusione tra ChatGPT e il modello su cui poggia, alla base della chat nel nuovo Bing.

Per un approfondimento sulle ragioni che hanno portato al blocco imposto dal Garante Privacy rimandiamo all’articolo dedicato su queste pagine e al testo integrale del provvedimento.

Ancor più che per la presa di posizione in sé, la partecipazione di Matteo Salvini alla discussione risulta determinante per capire quanto il tema abbia ormai oltrepassato i confini definiti dall’interesse degli addetti ai lavori per raggiungere una platea ben più ampia, diventando di dominio pubblico. E questo non può che essere un bene, stimolando l’interesse nei confronti di un ambito, quello dell’intelligenza artificiale nella sua interezza e complessità, con cui abbiamo e avremo sempre più a che fare nel quotidiano. Vale per i sistemi come ChatGPT e per quelli di IA generativa, che sembrano progredire ed evolvere di pari passo, rapidamente, spesso controllati o comunque gestiti in origine dalle stesse realtà.

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Pubblicato il 3 apr 2023
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