Blocco ChatGPT: petizione per ripristinare l'accesso (update)

Blocco ChatGPT: petizione per ripristinare l'accesso (update)

Un gruppo di accademici e imprenditori ha lanciato una petizione per chiedere di ripristinare l'accesso a ChatGPT, bloccato all'inizio del mese.
Blocco ChatGPT: petizione per ripristinare l'accesso (update)
Un gruppo di accademici e imprenditori ha lanciato una petizione per chiedere di ripristinare l'accesso a ChatGPT, bloccato all'inizio del mese.

Dopo quelle ricevute da IGF Italia e Matteo Salvini, altre critiche al provvedimento del Garante della privacy sono arrivate da un gruppo di accademici e imprenditori attraverso una petizione online su Change.org, lanciata da Marco Trombetti di Translated. La richiesta collettiva all’autorità è quella di consentire nuovamente l’accesso a ChatGPT.

Ripristiniamo ChatGPT e aggiorniamo le norme sull’IA

Questo è il titolo della petizione lanciata da Marco Trombetti e firmata anche da Riccardo Donadon (H-Farm), Paola Bonomo (Italian Angels for Growth), Massimiliano Magrini (United Ventures), Luciano Pietronero (Centro Ricerche Enrico Fermi), Paolo Traverso (Fondazione Bruno Kessler), Paolo Merialdo (Università di Roma Tre), Gianluca Dettori (Primo Ventures), Paolo Cellini (Luiss), Gianmarco Carnovale (RomaStartup), Luigi Capello (LVenture) e Peter Kruger (Startupbootcamp FoodTech).

Il gruppo di accademici e imprenditori evidenzia che l’azione del Garante ha creato un grave danno a cittadini, professionisti e imprese italiane. L’autorità ha “ritenuto che ci potessimo permettere di tenere ChatGPT fuori dall’Italia, non considerando che così facendo stiamo semplicemente tenendo l’Italia fuori dal resto del mondo“.

Il Garante ha bloccato il trattamento dei dati da parte di OpenAI. L’azienda californiana ha quindi deciso di bloccare l’accesso al servizio dall’Italia. I firmatari della petizione chiedono al Garante e a OpenAI di trovare una soluzione che possa consentire nuovamente di accedere a ChatGPT. Questo è l’obiettivo finale delle discussioni in corso tra le parti.

Governo e Parlamento italiani dovrebbero sollecitare in sede europea un aggiornamento del GDPR per considerare gli ultimi sviluppi nel settore dell’intelligenza artificiale. I firmatari sperano che la proposta denominata AI Act fornisca nuove basi giuridiche compatibili con la ricerca e lo sviluppo nel campo dell’IA generativa.

Aggiornamento: il Garante della privacy ha avviato l’esame delle misure proposte da OpenAI.

Fonte: Change.org
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Pubblicato il
8 apr 2023
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