Un anno di crescita per Brave, il browser rispettoso della privacy

Brave: il browser celebra un anno di crescita

Il browser, apprezzato soprattutto per le funzionalità dedicate alla tutela della privacy, celebra la crescita registrata nell'ultimo periodo.
Brave: il browser celebra un anno di crescita
Il browser, apprezzato soprattutto per le funzionalità dedicate alla tutela della privacy, celebra la crescita registrata nell'ultimo periodo.

Pur non godendo della popolarità di alternative più note come Chrome, Edge o Firefox, il browser Brave nell’ultimo periodo ha fatto registrare una crescita importante per quanto concerne la base utenti, toccando i 15,4 milioni di unità in un solo mese. Un’impennata pari al 50% dal lancio della versione 1.0 avvenuto in novembre e del 125% se paragonato a un anno fa.

Browser: oggi Brave ha 15 milioni di utenti mensili

A renderlo noto è un post comparso sul blog ufficiale del progetto con la software house che mette nero su bianco i risultati fin qui ottenuti. A livello di utenti attivi quotidianamente si è passati in dodici mesi da circa 2 milioni a 5,3 milioni. Merito anche di collaborazioni come quella che vede lo sviluppatore impegnato con The Internet Archive per sostituire gli errori 404 con pagine archiviate nel database della Wayback Machine e delle migliorie introdotte a fine 2018 in seguito alla decisione di passare a Chromium.

La crescita del browser Brave in termini di utenti mensili

Degna di nota anche l’accoglienza riservata all’iniziativa Brave Ads introdotta nella primavera 2019 che mette a disposizione delle aziende la possibilità di acquistare campagne di advertising erogate tramite il software in modo rispettoso per la privacy dell’utente: tra i primi inserzionisti che avevano scelto di aderire al progetto nomi come Amazon, Harry’s Razors, Intel, CBS, KIND snacks, Logitech, Lenovo, Grubhub, Belkin, Quickbooks e Evernote ai quali si sono aggiunti più di recente Verizon, Newegg, Chipotle e PayPal. Il browser è disponibile nelle versioni per Windows, macOS, Linux, Android e iOS.

Fonte: Brave
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Pubblicato il 3 giu 2020
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