Brevetti, il primato mondiale è della Cina

Brevetti, il primato mondiale è della Cina

Un nuovo rapporto WIPO evidenzia la fase di passaggio che il mondo sta vivendo e fotografa l'aumentata importanza dell'innovazione nel paese asiatico. Tecnologia informatica e design industriale i campi più in fermento
Un nuovo rapporto WIPO evidenzia la fase di passaggio che il mondo sta vivendo e fotografa l'aumentata importanza dell'innovazione nel paese asiatico. Tecnologia informatica e design industriale i campi più in fermento

Nonostante la perdurante crisi economica che colpisce un po’ tutto il mondo, l’industria dei brevetti (o delle richieste di brevetto) non conosce sosta: fotografa lo stato delle cose in materia di nuova proprietà intellettuale il nuovo rapporto WIPO , che prende in esame le attività degli Uffici Brevetti locali o regionali e mette assieme le cifre per valutare classifiche e trend.

Il rapporto analizza lo stato delle richieste di brevetto registrate durante il 2011; su tutti, un dato balza subito all’occhio: con le sue 526mila richieste, l’anno scorso la Cina ha battuto tutti gli altri paesi totalizzando un quarto delle domande mondiali complessive.

Il traguardo dell’ufficio brevetti cinese) rappresenta un punto di svolta dalla portata storica, evidenzia il direttore generale di WIPO Francis Gurry: pur con tutte le precauzioni del caso nel paragonare i volumi di proprietà intellettuale tra paesi, che la Cina risulti ora prima sulla lista mondiale la dice lunga sullo stato delle cose e sui trend futuri.

Gli Stati Uniti, suggerisce il rapporto WIPO, hanno perso il vantaggio in termini di sviluppo e innovazione arrivando appena secondi dietro la Cina (503mila richieste di brevetto). Seguono, dopo gli USA, il Giappone (342mila), la Corea del Sud (178mila) e l’ufficio brevetti europeo (142mila richieste).

Sia come sia, il fatto che la Cina sia ora la nazione con il maggior numero di richieste brevettuali non esclude la scarsa efficacia del paese nel contrasto alla contraffazione e all’infrazione di brevetti. Anzi: secondo un rapporto della Camera di Commercio statunitense, la Cina rappresenta proprio l’apogeo del peggio per quel che riguarda la difesa del copyright e della proprietà intellettuale in quanto tale.

Non sorprende, infine, che il nuovo rapporto WIPO incoroni la tecnologia informatica come la categoria più affollata di nuove richieste di brevetti. Altro grande protagonista del rapporto è il design industriale, con Apple in questo caso a fare da comprimaria in un mercato molto più ampio e sfaccettato.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
17 dic 2012
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