C'è un Campione Digitale in ogni volontario

C'è un Campione Digitale in ogni volontario

La dibattuta associazione per promuovere la digitalizzazione si è sciolta, per lasciare spazio a tutti i volontari che desidereranno partecipare. Per il Digital Champion Riccardo Luna, nominato da Renzi, è tempo che ognuno ci metta del suo
La dibattuta associazione per promuovere la digitalizzazione si è sciolta, per lasciare spazio a tutti i volontari che desidereranno partecipare. Per il Digital Champion Riccardo Luna, nominato da Renzi, è tempo che ognuno ci metta del suo

L’associazione Digital Champions verrà sciolta per far spazio al “movimento dei Campioni Digitali”.


A riferirlo è Riccardo Luna, la persona scelta dal Governo Renzi per ricoprire il ruolo di Digital Champion, figura richiesta dall’UE per promuovere i temi dell’innovazione tecnologica e dell’agenda digitale.

Per farlo, Luna aveva chiamato a raccolta dei “campioni digitali” ( idealmente 8mila, uno per ogni comune italiano, scegliendoli personalmente sulla base di criteri non precisati), incaricati di aiutare a diffondere le tecnologie nei comuni italiani. I digital champion erano gestiti attraverso un’associazione fondata dallo stesso Luna, che era già finita al centro di polemiche : a non piacere era il fatto che membri di un’associazione privata fossero imposti come consulenti alle singole pubbliche amministrazioni locali. Oltretutto, con il rischio di conflitti di interesse generati dal fatto che nello stesso direttivo fossero presenti anche soggetti e professionisti che operano nel mercato come fornitori di beni e di servizi alle pubbliche amministrazioni proprio nel settore digitale.

Luna, che cerca il linguaggio più digitale possibile e la metafora social ad ogni costo, parla ora di un passaggio “da gruppo a fan page”: “Perché la forma dell’associazione rischiava di diventare troppo rigida per una realtà che si sta allargando sempre di più – sono ancora moltissimi coloro che voglio impegnarsi su questo fronte”.

Rivendicando il successo del modello finora adottato e respingendo le pregresse polemiche, Luna spiega che non c’è alcun interesse nel creare un’aristocrazia digitale e che i digital champion dovranno firmare il manifesto europeo in via di pubblicazione, “un sorta di decalogo per promuovere l’innovazione che ha da poco ricevuto l’ok della Commissione europea. Sarà quello il faro della nostra azione.”
Si tratterà, insomma, di una community aperta per costruire “una grande rete per fare l’Italia digitale”: il nucleo di una nuova fase in cui “tocca anche al mondo delle imprese. Immagino campioni digitali che cambino la fabbrica, l’azienda, il posto di lavoro. Sarebbe bello se ogni azienda “adottasse” un hacker o un maker”, auspica Luna.

Claudio Tamburrino

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Pubblicato il
19 gen 2016
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