California, antifurto mobile obbligatorio

California, antifurto mobile obbligatorio

Il blocco remoto dovrà essere a bordo di tutti gli smartphone a partire dal luglio del prossimo anno. L'industria, alla vigilia della firma del governatore, lamenta la mancanza di uno standard comune a tutti gli stati USA
Il blocco remoto dovrà essere a bordo di tutti gli smartphone a partire dal luglio del prossimo anno. L'industria, alla vigilia della firma del governatore, lamenta la mancanza di uno standard comune a tutti gli stati USA

L’obiettivo è quello di scongiurare i furti, la strategia è quella di renderli inutili: la California ha approvato la legge che impone ai produttori di dispositivi mobile di prevedere dei meccanismi che consentano al proprietario di un terminale di renderlo inutilizzabile a richiesta. Manca solo la firma del Governatore a innescare i dispositivi di kill switch.

La proposta di legge, presentata nello scorso mese di febbraio dal senatore democratico della California Mark Leno e leggermente emendata nel corso del suo iter, echeggia le richieste ventilate dal procuratore di San Francisco e di New York e le disposizioni già approvate in alcuni contesti statunitensi: entro l’inizio del mese di luglio 2015 tutti gli smartphone venduti nello stato dovranno essere dotati della funzione di disabilitazione remota. La funzione potrà essere disattivata dall’utente, ma dovrà essere attiva di default. Il testo della legge prevede inoltre che l’utente a cui venga sottratto il terminale possa riattivarlo nel momento in cui torni fra le sue mani.

L’entrata in vigore della disposizione californiana concorrerà con l’ accordo di autoregolamentazione stipulato in seno a CTIA, l’associazione che rappresenta l’industria delle comunicazioni wireless a cui aderiscono produttori di software e hardware come Apple, Google, HTC, Huawei, Motorola, Microsoft, Nokia, Samsung e operatori come AT&T, T-Mobile, Verizon e Sprint: per prevenire disposizioni calate dall’alto e capaci di rendere i terminali potenzialmente poco sicuri , aprendo ai malintenzionati dei varchi per controllare da remoto i dispositivi degli utenti, l’industria aveva scelto di giocare d’anticipo.

Ora che all’entrata in vigore della legge manca solo l’avallo del governatore, per l’industria rappresentata da CTIA è il momento dell’ultimo appello: “Chiediamo al governatore di non firmare questa legge perché gli standard, nell’industria del wireless, hanno finora garantito dei notevoli benefici per i consumatori, fra cui prezzi più bassi e una fenomenale innovazione – spiega il dirigente di CTIA Jamie Hastings – Degli obblighi rispetto alla tecnologia che si differenziano stato per stato, come questo, riducono questi benefici e sono dannosi per i consumatori”.

Gaia Bottà

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Pubblicato il
13 ago 2014
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