California, le robocar tornano a casa

California, le robocar tornano a casa

La California vuole dotarsi di un regolamento per la sperimentazione delle macchine intelligenti. Dopo il Nevada, le robocar tornano nella Silicon Valley
La California vuole dotarsi di un regolamento per la sperimentazione delle macchine intelligenti. Dopo il Nevada, le robocar tornano nella Silicon Valley

Le robocar potrebbero presto scorrazzare per la California. Il senatore Alex Padilla ha annunciato , in una conferenza stampa, una nuova normativa, scritta in collaborazione con Google, che prevede la stesura di un regolamento per l’utilizzo delle auto senza conducente . Il disegno di legge punta non solo ad avviare la sperimentazione delle robocar, ma anche a renderne legale la guida sulle strade californiane. Padilla, ingegnere meccanico, è giunto all’incontro a bordo di una robocar Toyota Prius con impresso sulla portiera posteriore il logo di BigG.

In California la guida delle auto senza conducente per le strade pubbliche non è vietata, ma neanche regolamentata. La nuova legislazione vuole “evitare di interrompere queste attività e al tempo stesso vuole fornire delle norme volte a garantire che la sperimentazione dei veicoli autonomi sia condotta in modo sicuro”. Il testo, inoltre, definisce cosa è una robocar: “una vettura a motore che utilizza computer, sensori e altri dispositivi tecnologici per far funzionare il veicolo in modo sicuro, senza il controllo e il monitoraggio di un operatore umano”.
Secondo il disegno di legge le licenze di prova saranno rilasciate dopo che la macchina da testare percorre circa 16mila chilometri su piste private; nella vettura ci dovranno essere due conducenti umani e le aziende che vorranno effettuare i test dovranno pagare un’assicurazione che varia da uno a tre milioni di dollari , a seconda del numero dei veicoli che si vogliono sperimentare.

Padilla pensa che la California sia il banco di prova ideale per queste vetture innovative. Il senatore ha affermato che le robocar sono più sicure delle auto comuni : “La stragrande maggioranza degli incidenti stradali avviene a causa di errori umani. Attraverso l’uso di computer, sensori e altri sistemi, una macchina autonoma è in grado di analizzare l’ambiente di guida più velocemente”. Padilla ha, infine, dichiarato che “se possiamo utilizzare la tecnologia per rendere le nostre automobili e le nostre strade più sicure, noi abbiamo l’obbligo di perseguire questo obiettivo”.

Il progetto di Google dedicato alle auto che si guidano da sole torna dunque alle origini , in California, lo stato dove venne rodata per 200mila chilometri la prima robocar di BigG. Google si complimenta con il senatore Padilla, mostrando entusiasmo per il fatto che i progressi delle vetture senza conducente si verificheranno proprio in California . Lo stato del sud sembra sia diventato il centro nevralgico di questa nuova tecnologia e diverse case automobilistiche hanno scelto la California per implementare questo tipo di vetture. Prima su tutte, Volkswagen, che ha lavorato a stretto contatto con l’Università di Stanford per indire DARPA Grand Challenge , la competizione di robocar finanziata dal Dipartimento di Difesa degli Stati Uniti.

La California sta, dunque, cercando di seguire le stesse orme del Nevada , il primo stato americano a varare un corpus normativo per testare le robocar. La sorte ha voluto che l’annuncio di Padilla arrivasse lo stesso giorno in cui il Nevada consentiva alle aziende di richiedere il permesso per provare le auto senza guidatore. Anche Oklahoma, Hawaii, Florida e Arizona si stanno attrezzando allo stesso modo.

Gabriella Tesoro

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Pubblicato il
6 mar 2012
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