Cambridge Analytica, raggiunto accordo monstre per rimborso utenti

Cambridge Analytica, raggiunto accordo monstre per rimborso utenti

Lo scandalo Cambridge Analytica si conclude dopo anni di attesa: raggiunto accordo da 725 milioni di dollari a favore degli utenti di Facebook.
Cambridge Analytica, raggiunto accordo monstre per rimborso utenti
Lo scandalo Cambridge Analytica si conclude dopo anni di attesa: raggiunto accordo da 725 milioni di dollari a favore degli utenti di Facebook.

Vi ricordate del caso Cambridge Analytica, definito ufficialmente chiuso ancora nell’aprile 2020? Ebbene, dopo ben tre anni un giudice federale ha approvato l’accordo da 725 milioni di dollari a favore degli utenti di Meta e Facebook, dopo un lungo contenzioso correlato alla condivisione dei dati personali dei consumatori a terze parti senza il consenso di questi ultimi. Meta aveva già accettato il pagamento nel 2022 e, finalmente, gli utenti statunitensi potranno richiedere formalmente il rimborso.

Cambridge Analytica: arriva il momento del rimborso

Gli utenti USA interessati sono coloro che hanno utilizzato Facebook tra maggio 2007 e dicembre 2022 e vissuto entro i confini nazionali durante lo stesso periodo. In virtù dell’accordo raggiunto tra le parti, potranno richiedere il risarcimento. Non sono noti i dettagli esatti in merito all’importo che verrà inviato a tutti coloro che sono stati colpiti dal furto di dati, ma è certo che ci vorranno mesi prima di notare l’arrivo del denaro sul proprio conto. Secondo alcuni calcoli preliminari, il risarcimento sarebbe pari a una manciata di dollari.

Facebook

Tramite la pagina ufficiale dedicata, dunque, come riportato da Business Insider, i cittadini potranno completare il reclamo.

Si tratta della conclusione di uno scandalo che ha cambiato radicalmente Internet, dando origine a un movimento per la tutela della privacy degli internauti di tutto il mondo. Sin da quando Facebook è finita nel mirino delle autorità internazionali alla luce di Cambridge Analytica, difatti, il pubblico ha imparato a non fidarsi ciecamente delle società nel settore tech o dei social network.

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Pubblicato il
20 apr 2023
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