Nei giorni scorsi, i ricercatori di Kaspersky hanno documentato l’utilizzo di un nuovo spyware chiamato Dante e sviluppato in Italia dalla società Memento Labs. È stato impiegato per condurre attacchi contro utenti localizzati in Russia e Bielorussia, con finalità di spionaggio. Oggi il CEO dell’azienda milanese, Paolo Lezzi, ha confermato la veridicità del report alla redazione del sito TechCrunch, spiegando quanto accaduto.
Caso spyware Dante: parla il CEO di Memento Labs
Chiaramente, hanno utilizzato un agente che era già morto
, queste le sue parole. Il riferimento è a un non meglio precisato cliente governativo che avrebbe impiegato una versione ormai quasi obsoleta del software, destinata a non essere più supportata entro fine anno. Ha aggiunto Pensavo che non lo usasse nemmeno più
.
Dante è uno spyware realizzato per sistemi operativi Windows. Lezzi ha dichiarato che Memento Labs ha già chiesto ai propri clienti di non utilizzarlo più da qui in avanti e di voler inviare una nuova comunicazione entro oggi, con la stessa richiesta, poiché Kaspersky ha iniziato a identificarne la presenza sui dispositivi colpiti fin dal dicembre 2024. Al momento l’azienda manterrebbe attivo lo sviluppo solo di spyware mobile.
Non è chiaro quale sia il governo responsabile della campagna di spionaggio individuata dai ricercatori. Gli attacchi sono stati condotti da qualcuno che ha un’ottima conoscenza del russo, anche se alcuni errori suggeriscono possa provenire da altri paesi.
Memento Labs è la società nata dopo l’acquisizione di Hacking Team avvenuta nel 2019. Quest’ultima è stata vittima di un breach negli anni precedenti. Era responsabile di spyware con nomi ispirati a figure storiche italiane come Leonardo Da Vinci e Galileo Galilei. Si stima che prima della violazione avesse oltre 40 clienti governativi, distribuiti tra Etiopia, Marocco ed Emirati Arabi Uniti. Stando a quanto dichiarato da Lezzi, solo due dipendenti della vecchia azienda farebbero ancora parte dell’organico.