ChatGPT lancia l'app store: il bot diventa una piattaforma

ChatGPT lancia l'app store: il bot diventa una piattaforma

ChatGPT ha il suo app store. Arrivano le app interattive come Apple Music e Spotify che trasformano il chatbot in una piattaforma tuttofare.
ChatGPT lancia l'app store: il bot diventa una piattaforma
ChatGPT ha il suo app store. Arrivano le app interattive come Apple Music e Spotify che trasformano il chatbot in una piattaforma tuttofare.

ChatGPT si prepara a diventare un’app “tuttofare” che connette gli utenti direttamente ad Apple Music, Spotify e tutto quello che viene in mente. OpenAI vuole trasformare il suo chatbot in una piattaforma, con un App Directory per curiosare tra gli strumenti disponibili e un SDK aperto agli sviluppatori per costruire esperienze interattive dentro l’interfaccia del bot.

ChatGPT apre il suo App Store, come funziona

Nel frattempo OpenAI ha anche deciso di fare un po’ di pulizia a livello di termini. Quelli che prima si chiamavano “connettori”, gli strumenti che trasferivano dati da servizi esterni come Google Drive o Dropbox a ChatGPT, ora si chiamano anche loro “app”. In pratica, i connettori di chat sono diventati app con ricerca di file, i connettori di ricerca approfondita sono app con ricerca approfondita, i connettori sincronizzati sono app con sincronizzazione.

C’è però un dettaglio interessante nascosto nelle pagine di supporto, queste app possono accedere alle informazioni nella Memoria di ChatGPT, se è stata abilitata. E per gli utenti Free, Plus, Go e Pro che hanno attivato l’opzione “Migliora il modello per tutti”, OpenAI può usare quelle informazioni per addestrare i propri modelli. Insomma, l’uso delle app diventa materiale di studio. Gratis.

Le app attive

Spotify, già integrata a ottobre, ora è disponibile anche nel Regno Unito, in Svizzera e finalmente in tutta l’UE. Tra le novità invece, ci sono Apple Music e DoorDash. La prima aiuta tutti a trovare musica o creare playlist, e per gli abbonati gestisce anche le librerie musicali direttamente dal chatbot. Ad esempio, si può chiedere a ChatGPT Voglio ascoltare qualcosa di malinconico, ma non troppo deprimente e il bot confeziona una playlist ad hoc.

DoorDash, che però in Italia non è disponibile, trasforma ispirazioni per ricette, pianificazione dei pasti e alimenti di base settimanali in un carrello della spesa utilizzabile nella stessa finestra. Per esempio, si può chiedere Vorrei cucinare qualcosa di sano, ma veloce per quattro persone e il bot non solo suggerisce la ricetta, ma prepara anche il carrello con gli ingredienti pronti per l’ordine.

Il mistero della monetizzazione

Come pensa OpenAI di trasformare questo ecosistema di app in qualcosa che generi profitto? La risposta, al momento, è avvolta nel mistero, ma qualcosa si inventeranno, è poco ma sicuro. Forse una commissione sulle transazioni, forse un abbonamento premium per gli sviluppatori, forse la vendita di dati aggregati sull’utilizzo. O magari tutto insieme. Nel frattempo, ChatGPT continua la sua trasformazione da assistente conversazionale a super-app.

Fonte: OpenAI
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Pubblicato il
18 dic 2025
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