ChatGPT e chat di gruppo: ci siamo, test iniziati

ChatGPT e chat di gruppo: ci siamo, test iniziati

Le chat di gruppo arrivano su ChatGPT, la fase di test ha già preso il via (ma non ancora in Italia): come funzionano e a cosa servono.
ChatGPT e chat di gruppo: ci siamo, test iniziati
Le chat di gruppo arrivano su ChatGPT, la fase di test ha già preso il via (ma non ancora in Italia): come funzionano e a cosa servono.

Sono in arrivo le chat di gruppo su ChatGPT. OpenAI ha iniziato la fase di test, coinvolgendo un numero limitato di utenti. L’obiettivo è ovviamente quello di raccogliere i feedback necessari prima di un rollout più esteso. Al momento la novità è disponibile solo in Giappone, Nuova Zelanda, Corea del Sud e Taiwan, per tutte le tipologie di account (Free, Go, Plus e Pro).

Chat di gruppo su ChatGPT: via ai test

Funzionano esattamente come ci si aspetterebbe: permettono di creare conversazioni con più persone e l’AI, una sorta di spazio condiviso in cui coinvolgere il chatbot. Gli screenshot qui sotto mostrano la dinamica. Per cosa possono tornare utili? Secondo il blog ufficiale, ad esempio per organizzare una cena, pianificare un viaggio, definire un itinerario o gestire un elenco di cose da mettere in valigia, ma anche per prendere decisioni sul lavoro e fare ricerche per la scuola.

Le chat di gruppo su ChatGPT

È possibile creare chat di gruppo da zero oppure invitare altri a partecipare a quelle private, attraverso link da inviare a un massimo di 20 persone. In quest’ultimo caso, la piattaforma ne creerà una copia, mantenendo inalterata quella originale. Inoltre, la prima volta è chiesto di impostare un profilo con nome, username e foto, così da poter essere facilmente riconosciuti dagli altri.

Le risposte sono generate con GPT-5.1 Auto, che di volta in volta sceglie il modello più adatto in base al prompt e alla tipologia di abbonamento degli utenti coinvolti. C’è anche il supporto all’upload e alla generazione dei file.

Altre caratteristiche riguardano i cosiddetti comportamenti sociali del chatbot (decide quando intervenire e quando invece rimanere in silenzio, in base al contesto), l’abilità di reagire con gli emoji e di fare riferimento alle foto personali per la creazione di immagini personalizzate. Non mancano opzioni specifiche per aggiungere e rimuovere contatti, disattivare le notifiche e perfezionare le modalità di interazione dell’AI agendo su tono o personalità.

A tutela della privacy, OpenAI specifica che la memoria delle chat private non è mai condivisa in quelle di gruppo. Per i minorenni è prevista un’attenzione in più (meno risposte con contenuti sensibili) e i genitori possono disabilitare totalmente la funzionalità.

Fonte: OpenAI
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Pubblicato il
14 nov 2025
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