ChatGPT fa risparmiare 10 ore a settimana sul lavoro, lo studio

ChatGPT fa risparmiare 10 ore a settimana sul lavoro, lo studio

ChatGPT non sostituisce i lavoratori ma li rende più produttivi. Secondo uno studio di OpenAI si risparmiano oltre 10 ore settimanali.
ChatGPT fa risparmiare 10 ore a settimana sul lavoro, lo studio
ChatGPT non sostituisce i lavoratori ma li rende più produttivi. Secondo uno studio di OpenAI si risparmiano oltre 10 ore settimanali.

Google ha appena presentato Gemini 3 Pro, considerato ora il miglior modello di intelligenza artificiale sul mercato. La crescita di ChatGPT sta rallentando. Il dominio sembra traballare. Ma c’è almeno una buona notizia per l’azienda di Sam Altman: in ambito aziendale, ChatGPT sta conquistando terreno. E secondo i dati pubblicati da OpenAI, non sta sostituendo i lavoratori. Li sta solo rendendo molto più veloci.

In un anno, i messaggi inviati settimanalmente su ChatGPT Enterprise sono aumentati di quasi 8 volte. L’uso di strumenti più strutturati, come i progetti e i GPT personalizzati, è cresciuto addirittura di 19 volte. Numeri che mostrano come le aziende stiano effettivamente integrando l’AI nei loro processi di lavoro quotidiani.

Dieci ore di vita in più grazie a ChatGPT

La parte più interessante dello studio riguarda il tempo risparmiato. OpenAI afferma che tra le aziende analizzate, il 75% dei dipendenti dichiara che l’uso dell’AI al lavoro ha migliorato la velocità o la qualità del loro lavoro. I dipendenti riferiscono di guadagnare tra 40 e 60 minuti al giorno. Gli utenti intensivi dichiarano di risparmiare oltre 10 ore a settimana.

Più di una giornata lavorativa intera recuperata ogni settimana semplicemente usando un chatbot. Un numero che suona quasi troppo bello per essere vero, ma che OpenAI sostiene con dati raccolti attraverso l’analisi dell’uso di ChatGPT e un sondaggio su 9.000 dipendenti di quasi 100 aziende.

Il 75% degli utenti ha dichiarato anche di riuscire a eseguire compiti di cui erano precedentemente incapaci grazie all’intelligenza artificiale. Non solo più velocità sulle attività esistenti, ma accesso a capacità completamente nuove.

OpenAI non specifica esattamente cosa rende qualcuno un “utente intensivo”, ma presumibilmente si tratta di persone che usano il chatbot per ore ogni giorno, delegandogli una parte significativa del loro flusso di lavoro. Scrivere bozze, analizzare documenti, generare codice, riassumere riunioni, creare presentazioni.

Il rischio è che questa produttività aumentata crei una nuova aspettativa: se si può fare lo stesso lavoro in metà tempo grazie all’AI, l’azienda non si aspetterà che si faccia il doppio del lavoro nello stesso tempo? Il guadagno di 10 ore potrebbe trasformarsi rapidamente in 10 ore di nuovi compiti da svolgere.

La concorrenza di Gemini e Claude

Se ChatGPT domina il mercato consumer con oltre 800 milioni di utenti, in ambito enterprise deve affrontare una concorrenza agguerrita. Google ha appena presentato Gemini 3 Pro, ora considerato il modello migliore. Ma la minaccia più seria per OpenAI viene da Claude, l’intelligenza artificiale di Anthropic specializzata proprio negli usi professionali.

A novembre, Anthropic aveva pubblicato uno studio secondo cui Claude riduce dell’80% il tempo necessario per svolgere i compiti. Un numero ancora più impressionante di quello di OpenAI.

I numeri che OpenAI vuole far vedere

Lo studio cade proprio a fagiolo. L’azienda ha bisogno di dimostrare che nonostante la concorrenza crescente e i dubbi sul futuro, ChatGPT resta uno strumento indispensabile per le imprese. I numeri sulla crescita dell’uso aziendale servono a rassicurare investitori e clienti.

Inoltre, l’intelligenza artificiale non sostituisce i lavoratori, li potenzia. Non prende il posto di nessuno, fa risparmiare tempo per fare cose più interessanti. Una narrazione rassicurante, finché non ci si rende conto che se tutti diventano più produttivi grazie all’AI, le aziende hanno bisogno di meno persone per fare lo stesso lavoro.

Fonte: OpenAI
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Pubblicato il
9 dic 2025
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