C’è un uomo di Pittsburgh che per mesi ha usato ChatGPT come terapeuta. Gli chiedeva consigli su come trovare moglie, dove incontrare donne, come gestire le critiche al suo podcast intriso di misoginia. E il chatbot di OpenAI, sempre disponibile, sempre entusiasta, rispondeva. Gli diceva di andare avanti, di ignorare gli haters, di frequentare le palestre perché lì avrebbe trovato la compagna perfetta. Se non fosse che nel frattempo, quell’uomo ha terrorizzato 11 donne in cinque stati diversi…
ChatGPT consiglia uno stalker: Ignora gli haters, cerca moglie
Brett Michael Dadig, 31 anni, aspirante influencer con un podcast su Spotify e una collezione di ordini restrittivi che cresceva a vista d’occhio, ora rischia 70 anni di carcere. L’atto d’accusa descrive un personaggio che definire inquietante è un eufemismo: cyberstalking, stalking tra diversi stati, minacce inviate oltre i confini statali. E in mezzo a tutto questo, ChatGPT nel ruolo di terapeuta.
Dadig parlava di ChatGPT nei suoi podcast come del suo “terapeuta” e “migliore amico“. E l’algoritmo faceva il suo lavoro, lo incoraggiava a continuare con il podcast perché la presenza di haters poteva portare più visualizzazioni e quindi più guadagni.
Mentre Dadig vomitava insulti contro le donne sui social e le perseguitava nella vita reale, ChatGPT gli serviva perle motivazionali su misura. Gli diceva che il piano di Dio per lui era costruire una piattaforma
e distinguersi quando la maggior parte delle persone si omologa
. Che gli haters lo stavano rendendo più forte. Un corso di crescita personale versione distopica, dove il confine tra delirio e realtà svaniva chat dopo chat.
La caccia alla moglie perfetta, palestra dopo palestra
Dadig chiedeva al chatbot dove diavolo si trovasse la sua futura moglie. ChatGPT aveva la risposta pronta: nelle palestre, nelle comunità sportive, dove si radunano le “donne giuste”. Gli suggeriva di continuare a mandare messaggi e presentarsi come “il marito che già sei”, perché così lei lo avrebbe riconosciuto più facilmente. Consigli che suonano romantici fino a quando non scopri cosa è successo dopo.
Durante l’estate 2024, Dadig è stato cacciato da diverse palestre di Pittsburgh per molestie. Così ha cambiato palestra, e persino cit: E quando anche quella lo sbatte fuori, cambia città: New York, Florida, Iowa, Ohio.
Il linguaggio e le azioni violente
Il podcast era pieno zeppo di contenuti dove definiva le donne tutte uguali, spazzatura, stroxxe, e via dicendo. Diceva di voler mettere su famiglia ma nessuna lo voleva, e questo ovviamente era colpa loro, non sua.
Ma non si fermava ai deliri verbali. Seguiva le donne dove lavoravano, inviava foto di nudo non richieste, chiamava al lavoro da numeri sempre diversi. In Iowa ha seguito una donna fino all’auto nel parcheggio, le ha messo le mani al collo, le ha toccato le parti intime. Poi tornava a casa e registrava podcast dove minacciava di uccidere. Si definiva “l’assassino di Dio“. Postava che avrebbe preso persino un porto d’armi.
La tecnologia come arma di molestia
Dadig ora è in custodia in attesa dell’udienza di detenzione fissata per il 15 dicembre. Rischia un minimo di 12 mesi per ogni capo d’accusa legato alla violazione degli ordini restrittivi, con una pena massima che potrebbe arrivare a 70 anni di carcere e una multa fino a 3,5 milioni di dollari.
Spotify e OpenAI non hanno risposto alle richieste di commento. Il caso solleva domande scomode su quanto un’intelligenza artificiale programmata per essere sempre d’accordo, sempre disponibile, sempre incoraggiante possa diventare complice involontaria di comportamenti violenti. ChatGPT non ha creato la misoginia di Dadig, è chiaro, ma di sicuro gli ha fornito la validazione che cercava mentre rendeva la vita impossibile a undici donne.