ChatGPT alla maturità: c'era una volta il bigliettino

ChatGPT alla maturità: c'era una volta il bigliettino

Tra gli studenti che tra pochi giorni affronteranno gli esami di maturità, c'è chi pensa di chiedere una mano all'IA generativa di ChatGPT.
ChatGPT alla maturità: c'era una volta il bigliettino
Tra gli studenti che tra pochi giorni affronteranno gli esami di maturità, c'è chi pensa di chiedere una mano all'IA generativa di ChatGPT.

Gli esami di maturità rappresentano uno spartiacque nella vita di chi li affronta, un evento capace di definire in modo netto un prima e un dopo, nonché di tornare ad agitare i sogni (o gli incubi) anche ad anni di distanza, indipendentemente dal voto ottenuto. Si torna alla formula tradizionale, quella formata da tre prove scritte e da un orale, come ai bei tempi prima del COVID, ma con una variante, una scheggia impazzita che l’innovazione tecnologica ha posto, negli ultimi mesi, nelle mani degli studenti: ChatGPT.

Maturità 2023: c’è spazio per ChatGPT?

Secondo un sondaggio condotto da Skuola.net su un campione di 1.000 studenti (il contenuto integrale è raggiungibile a fondo articolo), un maturando su sei sta pensando di far ricorso al chatbot di OpenAI per un aiutino. Noi avevamo il bigliettino da nascondere, loro l’IA generativa.

Il 12% afferma di voler prendere in considerazione l’ipotesi solo in caso di estrema emergenza, mentre il 5% è già al lavoro per escogitare il modo migliore per farlo. Ricordiamo che non sarà semplice portare con sé uno smartphone e che essere colti in flagranza di reato dalla commissione potrebbe portare a conseguenze ben peggiori rispetto a quelle innescate da un errore sul foglio protocollo.

Quasi la metà di coloro che affronteranno la prova, due su cinque, ha intenzione di chiamare in causa ChatGPT durante la preparazione agli esami. Insomma, per risparmiare tempo nelle lunghe e provanti sessioni di ripasso, soprattutto per ottenere riassunti e sintesi degli argomenti da apprendere o da ricordare. Anche in questo caso, un avvertimento è d’obbligo: attenzione alle cosiddette allucinazioni, risposte potenzialmente errate o non del tutto corrette fornite dal sistema. È scritto in modo chiaro, nero su bianco, direttamente da chi gestisce il servizio, con un disclaimer che strategicamente mette le mani avanti.

ChatGPT potrebbe produrre informazioni imprecise a proposito di persone, luoghi o fatti.

L’intelligenza artificiale e il mondo della scuola

Il sondaggio e i suoi risultati van presi con le pinze e soppesati per quel che rappresentano, ma hanno certamente il merito di puntare l’attenzione su un tema che non è forse ancora stato preso in considerazione o non per quanto merita: l’impiego dell’intelligenza artificiale nell’ambito della scuola e dello studio, le sue implicazioni, positive e negative.

A conti fatti, anche questo è un caso d’uso attraverso cui valutare l’utilità degli algoritmi e delle soluzioni di IA generativa. Chi, come il sottoscritto, da tempo si è lasciato alle spalle maturità ed esami, potrebbe non attribuire un’importanza adeguata alla questione, ma chi quel mondo ancora lo vive e lo anima, i maturandi nello specifico e gli studenti più in generale, non staranno certo ad aspettare un nostro parere prima di interpellare ChatGPT nel loro quotidiano.

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Pubblicato il
7 giu 2023
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