Si scrive ChatGPT vs Copilot, si legge OpenAI vs Microsoft

Si scrive ChatGPT vs Copilot, si legge OpenAI vs Microsoft

Sempre più aziende scelgono il chatbot di OpenAI e questa non è una buona notizia per le ambizioni di Microsoft relative al suo Copilot.
Si scrive ChatGPT vs Copilot, si legge OpenAI vs Microsoft
Sempre più aziende scelgono il chatbot di OpenAI e questa non è una buona notizia per le ambizioni di Microsoft relative al suo Copilot.

Chissà se oggi Satya Nadella e gli altri vertici di Microsoft accetterebbero ancora di aiutare OpenAI a sviluppare e potenziare ChatGPT. Sono trascorsi due anni e mezzo da quando il gruppo di Redmond ha deciso di investire nella creatura di Sam Altman e lo scenario è profondamente cambiato, tanto da portare la startup a rosicchiare quote di mercato al colosso che l’ha aiutata a crescere.

OpenAI sta rubando clienti aziendali a Microsoft

La collaborazione tra le due organizzazioni prosegue, ma non si è mai retta su un equilibrio tanto precario. Se da una parte a unirle sono una partnership e accordi di lungo termine, dall’altra si trovano a competere nel territorio dell’intelligenza artificiale, in particolare per quanto riguarda le soluzioni destinate all’ambito aziendale.

È in questo specifico contesto che Microsoft sta faticando e non poco a spingere l’adozione di Copilot. Lo rivela un report appena pubblicato da Bloomberg, secondo cui alcuni importanti clienti della prima ora avrebbero abbandonato la tecnologia per passare proprio a ChatGPT.

Gli ultimi numeri ufficiali fanno riferimento a 3 milioni di utenti business paganti per OpenAI, con un incremento pari al 50% registrato in pochi mesi.

A differenza di Copilot, ChatGPT si sceglie

Una crescita che assume ancor più valore se si pensa alle modalità attraverso le quali si arriva a scegliere l’una o l’altra tecnologia. Da una parte c’è Copilot, sempre più profondamente integrato all’interno del sistema operativo Windows e dunque presente sulla quasi totalità dei PC in circolazione, in qualche modo forzato. Dall’altra, invece, ChatGPT può essere considerato un servizio che non ha alcun legame nativo con una piattaforma in particolare, a cui si giunge solo di propria iniziativa.

La concorrenza non manca nemmeno per OpenAI, nel campo dei chatbot e degli agenti AI. L’organizzazione di Sam Altman beneficia però ancora oggi dell’aver debuttato per prima, proponendo una tecnologia che ha fin da subito mostrato il proprio potenziale e che promette, a breve, di innalzare ulteriormente l’asticella con il rilascio di GPT-5.

Fonte: Bloomberg
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Pubblicato il
24 giu 2025
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