Chrome 133: risparmio energetico migliorato con Freezing

Chrome 133: risparmio energetico migliorato con Freezing

Freezing è una nuova funzionalità al debutto con Chrome 133, la prossima versione del browser: sarà dedicata al risparmio energetico.
Chrome 133: risparmio energetico migliorato con Freezing
Freezing è una nuova funzionalità al debutto con Chrome 133, la prossima versione del browser: sarà dedicata al risparmio energetico.

Google sa bene che uno dei talloni d’Achille di Chrome è da sempre quello legato al consumo delle risorse. Quanti sono i meme in cui il browser è preso in giro a causa della sua fame di RAM? E anche sul fronte CPU, le cose non vanno storicamente tanto meglio. A questo proposito, sta per fare il suo debutto una funzionalità inedita che promette di migliorare la situazione: si chiama Freezing ed esordirà con la versione 133, già in fase di test nel canale Beta e in arrivo nella sua forma definitiva tra la fine di gennaio e l’inizio di febbraio.

La novità Freezing arriverà con Chrome 133

A svelarla è lo stesso team al lavoro sul software, illustrandone i vantaggi e le modalità di azione. Sono previsti benefici soprattutto per chi naviga (o lavora) da notebook, dovendo poter ridurre al minimo indispensabile il consumo della batteria. Questa la descrizione fornita.

A partire da Chrome 133, le schede in background idonee che richiedono un uso intensivo della CPU verranno bloccate, quando la modalità Risparmio energetico è attiva. Ciò mira a ridurre il consumo della batteria per gli utenti che fanno affidamento a Risparmio energia e per i quali ogni punto percentuale della durata della batteria conta.

Una nota specifica che non tutte le schede saranno interessate da Freezing, ma solo quelle che soddisferanno criteri specifici.

Per ridurre al minimo le interruzioni, verranno bloccate solo le schede in background che soddisfano criteri specifici e che mostrano un utilizzo elevato della CPU.

Più nel dettaglio, la funzionalità si occuperà di sospendere l’esecuzione di alcune operazioni all’interno delle pagine Web come la gestione degli eventi (input, traffico dati, accesso ai sensori), i timer e i Promise Resolver, senza però chiuderle.

Freezing agirà dunque in modo diverso rispetto alla caratteristica del browser che già libera le memoria occupata dalle schede aperte, poiché al loro ripristino potranno tornare attive ed essere scongelate senza perdere alcuna informazione sulle operazioni eseguite in precedenza e sul loro stato. Staremo a vedere se questo approccio si rivelerà sufficiente per migliorare una situazione che ancora oggi molti ritengono insoddisfacente.

In apertura abbiamo citato il dominio di Chrome nel territorio browser. Considerando tutte le piattaforme, a fine dicembre la quota di mercato controllata era pari al 68,34% (fonte StatCounter), in crescita di quasi il 4% negli ultimi dodici mesi. Concentrandosi esclusivamente sui sistemi operativi desktop, la quota si attesta al 66,83%.

Link copiato negli appunti

Ti potrebbe interessare

Pubblicato il
21 gen 2025
Link copiato negli appunti