Ci stanno derubando: la rabbia di OpenAI contro l'assalto di Meta

Ci stanno derubando: la rabbia di OpenAI contro l'assalto di Meta

Meta ha chiesto ai suoi dipendenti di rifiutare qualsiasi avance da parte di Meta, che sta offrendo bonus da 100 milioni di dollari.
Ci stanno derubando: la rabbia di OpenAI contro l'assalto di Meta
Meta ha chiesto ai suoi dipendenti di rifiutare qualsiasi avance da parte di Meta, che sta offrendo bonus da 100 milioni di dollari.

Meta sta letteralmente comprando i migliori talenti di OpenAI a colpi di bonus da 100 milioni di dollari. OpenAI ha risposto con un memorandum interno disperato che sa tanto di ultima spiaggia. La guerra per l’AI è appena diventata personale.

OpenAI chiede ai suoi dipendenti di rifiutare le offerte di Meta, l’appello disperato

Mark Zuckerberg ha deciso di giocare sporco. Invece di competere solo sui prodotti, ha puntato dritto al cuore di OpenAI: i suoi dipendenti. E non con offerte normali, ma con cifre che fanno impallidire i budget di interi paesi.

Sam Altman stesso ha ammesso pubblicamente che Meta sta offrendo fino a 100 milioni di dollari di bonus per convincere i suoi ricercatori a cambiare squadra. Non è più reclutamento, è saccheggio organizzato. Il tempismo è perfetto e spietato. OpenAI sta per entrare in una settimana di pausa forzata perché i suoi dipendenti sono esausti dalle settimane lavorative da 80 ore. Meta lo sa e ha scelto proprio questo momento di vulnerabilità per sferrare l’attacco.

Mark Chen, Chief Research Officer di OpenAI, ha pubblicato un memorandum interno su Slack che tradisce tutta la preoccupazione dell’azienda. Il linguaggio è drammatico, e paragona Meta a un ladro. Non è più una questione di business. È diventata una questione personale. Chen ha promesso di lavorare con Altman per trovare il modo di trattenere chi ha già ricevuto offerte da Meta, ricalibrando stipendi e benefit. Ma dietro le promesse si sente la paura di perdere i talenti che hanno reso OpenAI quello che è oggi.

Il memo include anche i consigli di sette dirigenti senior su come respingere le avance di Meta. Uno di questi suggerisce di dire ai recruiter di Meta di smetterla con le loro offerte “ridicole”. Il termine “ridicole” è interessante: lo sono per l’entità o per il tentativo stesso?

L’offensiva di Meta

Meta ha studiato bene il momento. I dipendenti di OpenAI sono allo stremo dopo mesi di pressione per rimanere avanti nella corsa all’AI. Settimane da 80 ore sono diventate la norma, non l’eccezione. Proprio quando questi talenti esausti stanno per prendersi una meritata pausa, ecco che arrivano le chiamate di Meta con proposte che potrebbero cambiare la loro vita per sempre.

Chen ha dovuto ricordare ai suoi che l’obiettivo principale rimane raggiungere l’AGI e che gli scontri con Meta sono solo distrazioni. Ma quando una distrazione arriva con un assegno da 100 milioni di dollari, ignorarla diventa tutt’altro che facile.

Zuckerberg scende in campo personalmente

Non si tratta solo di recruiter anonimi con belle promesse. Mark Zuckerberg sta chiamando personalmente alcuni dipendenti di OpenAI. Quando il CEO di Meta ti chiama direttamente per offrirti un posto nel suo laboratorio di superintelligenza, è difficile dire di no.

I risultati si vedono già: quattro ricercatori senior di OpenAI sono già passati a Meta nelle ultime settimane. Non sono defenzioni casuali, è un esodo pianificato verso il laboratorio di superintelligenza di Meta. Questa non è solo una battaglia per i talenti. Meta sa che non può battere OpenAI solo con la tecnologia, quindi sta tentando di smantellare il team che ha creato ChatGPT.

La prova del nove per OpenAI

OpenAI si trova in un vicolo cieco. Per rimanere leader deve spingere i suoi dipendenti al limite, ma questa pressione costante li sta logorando e li rende vulnerabili alle offerte della concorrenza. Meta lo sa perfettamente e sta sfruttando questa debolezza.

Il vero banco di prova della lealtà arriverà nelle prossime settimane. Quanti dipendenti di OpenAI resisteranno alle sirene di Meta? E soprattutto, quelli che rimangono lo faranno per convinzione o solo perché OpenAI è riuscita a pareggiare le offerte?

Fonte: Wired
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Pubblicato il
30 giu 2025
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