La Cina ha avviato un’ indagine antitrust nei confronti di Microsoft : a preoccupare le autorità di Pechino la posizione dominante di Internet Explorer e di Media Player in collegamento con il sistema operativo Windows.
Redmond non ha ancora commentato l’indagine, ma certo non è nuova a questo tipo di accuse: ha già dovuto vedersela con l’antitrust europeo per ragioni simili, finendo per essere costretta a pagare 497 milioni di euro di multa ed introdurre un ballot screen al momento del primo avvio di un PC per garantire che Internet Explorer non sia indissolubilmente legato alla scelta del sistema operativo Windows.
Sembrano pensarla in maniera simile le due authority anche nei confronti di Qualcomm: l’antitrust europea starebbe investigando ormai da quattro anni sul principale venditore mondiale di chip, che è al contempo già alle prese con l’accusa delle autorità orientali di adottare politiche di prezzo che configurano pratiche di monopolio .
Il tutto sarebbe nato dalle accuse di Icera, chipmaker che Qualcomm avrebbe ostacolato sfruttando in particolare incentivi legati ai suoi brevetti e politiche di prezzo aggressive per impedire ai suoi clienti di fare affari con la concorrenza.
Se si concretizzassero le accuse europee, si tratterebbe di un caso molto simile a quello che ha portato le autorità di Bruxelles a multare per 1,1 miliardo di euro Intel.
Claudio Tamburrino
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Uno sguardo alle discussioni di PI
Ogni volta che c'è una notizia del passaggio ai libri di testo in digitale e formato aperto tutti i commentatori a dire che sarà un gran risparmio, e chissà quanti altri vantaggi... Se davvero si farà, credete che andrà a finire diversamente in Italia? :)LeguleioRe: Uno sguardo alle discussioni di PI
- Scritto da: Leguleio> Ogni volta che c'è una notizia del passaggio ai> libri di testo in digitale e formato aperto tutti> i commentatori a dire che sarà un gran risparmio,> e chissà quanti altri vantaggi... Se davvero si> farà, credete che andrà a finire diversamente in> Italia?> :)mhh si :P nel senso che sinche' vendi roba funzionante, anche se inutile/largamente sopravvalutata/overpriced/obsoleta (tipo le LIM, magari proprio della Pearson :P) imho non succede nulla :Se vendi invece delle patacche vergognose (tipo 'le pillole del sapere') potrebbe essere diverso.. magari qualcuno va addirittura al gabbio...bubbaRe: Uno sguardo alle discussioni di PI
> > Ogni volta che c'è una notizia del passaggio ai> > libri di testo in digitale e formato aperto> tutti> > i commentatori a dire che sarà un gran> risparmio,> > e chissà quanti altri vantaggi... Se davvero si> > farà, credete che andrà a finire diversamente in> > Italia?> > :)> mhh si :P nel senso che sinche' vendi roba> funzionante, anche se inutile/largamente> sopravvalutata/overpriced/obsoleta (tipo le LIM,> magari proprio della Pearson :P) imho non succede> nulla> :Anche in California non succede nulla, ma dubito che i genitori degli alunni siano contenti di quanto è emerso. Si parte con l'idea di spendere di meno, nel caso italiano si parte con l'idea di togliere guadagni agli editori, e si finisce a spendere di più e a foraggiare i produttori di tavolette. > Se vendi invece delle patacche vergognose (tipo> 'le pillole del sapere') potrebbe essere> diverso.. magari qualcuno va addirittura al> gabbio...Ma quella era un'inchiesta di Report che riguardava un acquisto allegro da pate del Miur. E il carcere è arrivato solo per il reato di bancarotta fraudolenta della società produttrice; avere amici al Miur che comprano il nulla a peso d'oro non è reato.LeguleioRe: Uno sguardo alle discussioni di PI
- Scritto da: Leguleio> Ogni volta che c'è una notizia del passaggio ai> libri di testo in digitale e formato aperto tutti> i commentatori a dire che sarà un gran risparmio,> e chissà quanti altri vantaggi... Se davvero si> farà, credete che andrà a finire diversamente in> Italia? :)Affrontando il problema in un contesto più ampio, i libri di testo della scuola dell'obbligo dovrebbero essere forniti gratuitamente a scuola. Se ci pensi bene è una cosa logica e persino ovvia. L'avvento del formato elettronico lo fa diventare quasi banale da implementare. E l'oggetto ideale su cui distribuirli non è certo un tablet, ma un lettore con display e-ink.Alle obiezioni sul "costo" di realizzazione dei libri, è facile controbattere dicendo che lo stato stipendia migliaia di insegnanti, per cui paga già chi può realizzare e aggiornare i suddetti libri.bradipaoRe: Uno sguardo alle discussioni di PI
> > Ogni volta che c'è una notizia del passaggio ai> > libri di testo in digitale e formato aperto> tutti> > i commentatori a dire che sarà un gran> risparmio,> > e chissà quanti altri vantaggi... Se davvero si> > farà, credete che andrà a finire diversamente in> > Italia? :)> > Affrontando il problema in un contesto più ampio,> i libri di testo della scuola dell'obbligo> dovrebbero essere forniti gratuitamente a scuola.Alle elementari è già così, per legge. Pagano i Comuni.Alle medie e ai primi tre anni delle superiori no, non ci sono i fondi. Tranne nei casi che le leggi regionali li stanzino. > Se ci pensi bene è una cosa logica e persino> ovvia. L'avvento del formato elettronico lo fa> diventare quasi banale da implementare. E> l'oggetto ideale su cui distribuirli non è certo> un tablet, ma un lettore con display> e-ink.E se da parte dei genitori non cè questa consapevolezza? È chiaro che qualsiasi sedicente esperto assunto dallistituto li può convincere ad acquistare di tutto, perfino un iPad. Non è una ipotesi cosi peregrina, in Italia. :> Alle obiezioni sul "costo" di realizzazione dei> libri, è facile controbattere dicendo che lo> stato stipendia migliaia di insegnanti, per cui> paga già chi può realizzare e aggiornare i> suddetti> libri.Non tutti gli insegnani sono in grado di produrre un libro dignitoso sulla materia che insegnano, non tutti ne hanno la voglia, e la scelta dei libri di testo è di esclusiva competenza del docente, di concerto col consiglio di istituto. Né il Miur, né qualsiasi associazione studenti o genitori può metterci lingua.LeguleioRe: Uno sguardo alle discussioni di PI
> con display> e-ink.Basta che sia a colori (li hanno fatti alla fine?) e un attimo reattivi. Tieni conto poi che un bambino in prima elementare non sa leggere, ci vogliono figure e tasti per farlo andare alla pagina giusta.Io preferirei i libri cartacei i primi anni di scuola, la stampa non è poi un costo esagerato.floppoloRe: Uno sguardo alle discussioni di PI
- Scritto da: floppolo> Io preferirei i libri cartacei i primi anni di> scuola, la stampa non è poi un costo> esagerato.I problemi della stampa sono tecnicamente due: il peso e la staticità.I problemi ai quali credo si vorrebbe far fronte (a parte una sorta di "adeguamento tecnologico" diciamo) consistono nel "ridurre i quintali che un bimbo si deve portare appresso" e nel "poter aggiornare i contenuti senza dover ricomprare tutto ex novo tutti gli anni".Poi non mi addentro in merito alle "necessità didattiche" di "far maneggiare" un qualcosa di fisico (pagine di carta, matite colorate, libri fisici) agli alunni... a parte che si parla esplicitamente di "libri di testo" e non di altri supporti (immagino che la carta sarà dura a sparire e forse nemmeno me lo auguro).Personalmente vedrei bene uno studio, sensato, che portasse lo Stato a stipulare un accordo con un'azienda (Apple, Microsoft, IBM, altro) per avere un "tablet di base" che fornisse funzionalità "libro-equivalenti" di base, con una fornitura su grossi volumi in modo che il costo per lo Stato si riduca e quello (eventuale) per la famiglia sia molto basso.A questo punto le famiglie avrebbero l'alternativa: "pad" di fornitura statale, a prezzo zero, basso, con facilitazioni, ecc. ecc., oppure se lo possono comprare per gli affari loro, spendendo secondo il mercato.Diciamo una cosa tipo il "portatile a meno di 100$" di XXXXXponte... varrebbe quasi la pena di comprare quelli.A questo punto la Scuola dovrebbe farsi fornire i PDF (o ePub o quel che si decide, purchè non sia un formato chiuso) dei vari libri di testo (i quali, ovviamente, prima di esser stampati sono in formato digitale) a costi inferiori da parte degli editori (v. i costi di un formato cartaceo rispetto ad uno elettronico su Amazon, per esempio) e distribuire quelli ai ragazzi.Si potrebbe pensare al problema della "copia pirata" dei libri ma, se si facesse un contratto di fornitura "a volumi" (tipo una flat), alla fine alla casa editrice che glie ne frega? anzi, se io mi prodigo a "copiarmi il libro" (che tanto la Scuola ha già pagato) tanto di risparmiato per l'editore o per la Scuola.La scuola, quindi, dovrebbe fare da "bridge" fra famiglie ed editori, togliendo anche alle famiglie il costante peso dell'incetta dei libri ad inizio anno. D'altro canto la Scuola sa quanti alunni avrà in classe: le basta sapere cos'hanno scelto gli insegnanti.Credo che, in questo scenario, gli stessi insegnanti sarebbero facilitati ed incentivati a produrre libri, pubblicazioni, contenuti multimediali (sempre facendo riferimento al "minore livello standard" dei lettori presenti) a costi irrisori o nulli.Cosa che, mi pare, stiano comunque già facendo: la differenza è che adesso lo fanno in proprio, ed abbiamo anche la differenza fra chi può permettersi un PC, a casa, per visualizzare/usare quei contenuti e chi non lo può fare (e magari se li fa stampare dai compagni).Col "pad" statale tutti avrebbero almeno lo strumento di base, fine delle discriminazioni.Alla fine, per distribuzione ed aggiornamento, tutto funzionerebbe come i vari AppleStore, GoogleApps, ed altri: clicca qui per aggiornare/scaricare il libro di testo di matematica/italiano/geografia.Se penso che sul mio iPad ho più libri (ed in gran parte copie digitali degli stessi) di quelli della mia libreria lunga otto metri...Ma non solo: se, mentre leggo, incontro una parola che m'interessa approfondire, wikipedia (ed altro) è subito lì, lo stesso per una mappa, una musica o altro... il tutto in 400 grammi scarsi, invece di dover consultare mezza tonnellata di libri vari (dizionario, atlante, ecc.).SkyRe: Uno sguardo alle discussioni di PI
Ammesso che gli "stipendiati" del Miur siano capaci (o semplicemente abbiano voglia) di scrivere libri di carattere didattico, perchè non pretendere allora che i medici scrivano trattati di medicina, o gli architetti testi di architettura, e le baby-sitter vademecum di prima infanzia, ecc. ecc.?E' strano che per qualcuno guidare o scrivere testi di scuola guida sia la stessa cosa...Mah...Simone ArboreRe: Uno sguardo alle discussioni di PI
> Ammesso che gli "stipendiati" del Miur siano> capaci (o semplicemente abbiano voglia) di> scrivere libri di carattere didattico, perchè> non pretendere allora che i medici scrivano> trattati di medicina, o gli architetti testi di> architettura, e le baby-sitter vademecum di prima> infanzia, ecc.> ecc.?Perché non c'è attualmente in Italia un movimento piuttosto rumoroso per avere sul mercato questi testi gratuiti.Non è escluso che spunterà in futuro. La crisi fa questo effetto.LeguleioAppleCorruzione
"il sovrintendente John Deasy ed il suo vice avrebbero infatti forti legami con i vertici di Apple e con quelli di Pearson, l'azienda che forniva i contenuti scolastici sui tablet."nooooo non ci credo :D"esborso iniziale da 30 milioni di dollari che può arrivare a valerne 500"Soldi butatti al vento...."A tal proposito continuano le indiscrezioni circa una nuova versione di iPad da 12.9 pollici.!Ma LOL :D :D :D mmmmm frammentazione :DEtypeToh apple ne imbrocca una!
Finalmente qualcuno si decide a lanciare dei tablet con una diagonale decente!Cavolo con smartphone che hanno display fra i 5 e i 6 pollici ci voleva un genio per capire che un tablet deve avere display da minimo 10 pollici e magari da 12-14?Ora vediamo se li mettono in vendita ad un prezzo onesto, ossia inferiore ai 300 euro, visto che per tali cifre si prende già un notebook... ovviamente non spero in apple che ha sempre il suo solito target di mactonti, ma nelle aziende che commercializzano prodotti Android...Enjoy with UsGrazie, il tuo commento è in fase di approvazioneGrazie, il tuo commento è stato pubblicatoCommento non inviatoGrazie per esserti iscritto alla nostra newsletterOops, la registrazione alla newsletter non è andata a buon fine. Riprova.Leggi gli altri commentiPubblicato il 27 ago 2014Ti potrebbe interessare