Quella appena trascorsa è stata la ennesima settimana terribile per Facebook. Come dite? Non ve ne siete accorti? Probabilmente avete ragione. Il fatto è che le critiche che hanno interessato il gigante dl social network sono rimaste saldamente confinate all’interno di una grande conversazione su Internet dedicata ad addetti ai lavori e guru delle nuove tecnologie prevalentemente di lingua inglese. Che con insospettabile puntualità si sono dedicati, tutti assieme, alla critica delle ultime scelte di Facebook, particolarmente per ciò che attiene le impostazioni sulla privacy. Solo una quota molto piccola di questo intenso discutere ha probabilmente raggiunto la grande massa dei 400 milioni di utilizzatori della piattaforma.
Un paio di grafici riassumono efficacemente quello che è successo. Il primo , creato da Matt McKeon, illustra efficacemente come siano mutate dal 2005 ad oggi le impostazioni di default sulla privacy del social network di Mark Zuckerberg. Per riassumere in poche parole, cinque anni fa chi si iscriveva a Facebook partiva con una configurazione base di grande protezione dei propri dati: nel giro di un quinquennio Facebook ha gradualmente allargato lo spazio pubblico dei propri utenti sul social network, ed oggi praticamente tutti i dati del nostro profilo sono leggibili dagli altri iscritti alla piattaforma.

Da una situazione di opt-in (l’utente sceglie quali dati condividere e con chi) si è passati ad una di forte opt-out (l’utente sceglie quali dati non condividere). Una mutazione non banale in termini complessivi, se si considera che la grande maggioranza di chi si iscrive a Facebook non si preoccupa delle impostazioni del proprio account lasciando quelle di default.
Il secondo grafico, creato da Move On , si concentra sui recenti cambiamenti imposti da Facebook: la forzatura nei confronti dei dati degli utenti è evidente ed ha scatenato critiche forti ed omogenee. In pratica ad oggi tutte le informazioni del mio profilo (nome, età, data di nascita, lista degli amici, lavoro, scuole frequentate, interessi) sono diventate pubbliche, non solo per i miei amici ma anche per le applicazioni che questi decidono di utilizzare all’interno del network. Le informazioni di base del profilo sono invece diffuse (leggi “vendute”) da Facebook anche al di fuori del network (quindi ai motori di ricerca) e non c’è modo di renderle private.
In pratica aprendo un account su Facebook si rende noto agli spider dei motori la propria esistenza. Infine, attraverso una serie di accordi con società terze, Facebook ha creato un sistema di personalizzazione istantanea che ha scatenato furibonde polemiche: in poche parole Facebook allunga alle aziende collegate (per ora sono solo tre, ma aumenteranno) i dati personali degli iscritti e quanto questi scrivono sul proprio account.
Il punto di vista di Mark Zuckerberg al riguardo è noto: non è più tempo di privacy, gli utenti oggi vogliono condividere. E le scelte del social network vanno in questa direzione. In realtà la frase può essere variamente interpretata: è probabilmente vero che gli utenti desiderino condividere, ma verso gli altri utenti e non con le aziende collegate al network. Sia come sia, l’esperimento di apertura dei profili non è piaciuto a nessuno e tutta la stampa americana, dal New York Times a Slate , da RWW ai blog degli esperti di Rete (Dave Winer, David Weinberger, Danah Boyd, Jason Calacanis e molti altri) è piena di articoli di pesantissima critica.
Non solo: prendono piede iniziative alternative come Diaspora una ipotesi di social network anti-Facebook che basa sulle tecnologie open source lo sviluppo di una rete sociale pensata dagli utenti per gli utenti, con una grande sottolineatura delle tematiche connesse alla gestione della privacy.
Un altro fronte critico è quello inaugurato sul New York Times da Randall Stross , il cui ragionamento pubblico è tanto semplice quanto intuitivo. Facebook dichiara che la sua mission è quella di “dare alle persone il potere di condividere e creare un mondo più aperto e connesso”? Bene questa piattaforma esiste già, e si chiama Open Web .
È ovvio che la rendita di posizione acquisita da Facebook in questi anni non possa essere ignorata. L’esempio italiano aiuta a capirla meglio: in un paese come il nostro, a bassa penetrazione Internet, sono stati aperti 16 milioni di profili su Facebook. Questo significa che quasi un italiano connesso su due ha un account sul social network. Si tratta di cifre rilevantissime che conducono a due differenti valutazioni.
Da un lato questa grande massa di utenti rappresenta una occasione insperata ed unica di alfabetizzazione. La possibilità che il Paese cresca nella sua abitudine alla Rete (quello che Stross chiama “Open Web”) grazie ai buoni uffici del social network di Zuckerberg, capace di indirizzare verso una abitudine di vita connessa fasce di popolazione che fino a ieri non avevano alcun interesse in tal senso. Dall’altro simili grandi numeri consigliano una attenta osservazione critica delle scelte del social network: la società non da ieri si è resa protagonista di piccoli e grandi dimenticanze nei confronti dei diritti dei propri utenti. Diritti che pure esistono anche se il servizio è offerto su base gratuita.
Si utilizza spesso, quando si parla di Facebook, la metafora del continente. Facebook ha ormai un numero di utenti che ha superato quello dell’America del Sud. Le scelte commerciali di una società di dimensioni simili devono avere una attenzione pubblica proporzionata alle sue ormai continentali dimensioni.
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Concordo in tutto.
Ottimo articolo, concordo in tutto quello che hai detto.Rivedere Paolo De Andreas non ha prezzo :DSgabbioRe: Concordo in tutto.
- Scritto da: Sgabbio> Ottimo articolo, concordo in tutto quello che hai> detto.> > Rivedere Paolo De Andreas non ha prezzo :DRivedere Paolo De Andreas non ha prezzo :DRivedere Paolo De Andreas non ha prezzo :DRivedere Paolo De Andreas non ha prezzo :DRivedere Paolo De Andreas non ha prezzo :DRivedere Paolo De Andreas non ha prezzo :DRivedere Paolo De Andreas non ha prezzo :DRivedere Paolo De Andreas non ha prezzo :DRivedere Paolo De Andreas non ha prezzo :DRivedere Paolo De Andreas non ha prezzo :Ddavvero! TORNA!! Da qualche parte, MA TORNA!!!! ;)(rotfl)ingabbiatoRe: Concordo in tutto.
PAolo De AndreIs, non De AndrEasingabbiatoRe: Concordo in tutto.
me fai mori' :-)Paolo De Andreispropaganda... sempre solo propaganda
Bravo. Bravo giornalista! soprattutto per la Repubblica o per RaiTre! Io capisco che si possa non essere d'accordo con una proposta di legge o disegno di legge che sia, capirei un giornalista che non d'accordo, argomenta i pro e i contro che secondo lui una certa legge comporta, esprimendo appunto il proprio disappunto o accordo col la proposta del caso, ma non tollero chi, anche su "giornali" che non trattano di politica, porta avanti tesi dietrologiste a pro della propria fazione. Vergogna! Dì che non ti piace e dì perchè, non dire fanno così perche in realtà vogliono fare cosà! Poi la legge in questione può essere bella o brutta ma appunto se brutta, andrebbe criticata per bene NON dicendo che non va bene perchè siccome la fa mister B., e sappiamo che mister B. è brutto e cattivo, sicuramente la legge sarà brutta e cattiva e sicuramente la fa col secondo fine di renderci tutti schiavi di mister B.Ma quand'è che i giornalisti in italia saranno degni di questo nome? ai posteri....i moderni don ChisciotteRe: propaganda... sempre solo propaganda
Condivido, mentre quello di Scorza è un buon articolo, questo si lascia un po troppo infuenzare dalla "propria" visione del mondo....MachiavelliRe: propaganda... sempre solo propaganda
Quoto appieno.Profonda delusione per l'articolo di Paolo de andreis.riesce a non dire nulla per tutto il pezzo.complimenti invece al pezzo di scorza.pieno di contenuti- Scritto da: Machiavelli> Condivido, mentre quello di Scorza è un buon> articolo, questo si lascia un po troppo> infuenzare dalla "propria" visione del> mondo....delusoRe: propaganda... sempre solo propaganda
Condivido il vostro punto di vista su De Andreis, ha il dente avvelenato. Sull'argomento il suo parere è e sarà sempre di parte.... vedi link :-Dhttp://www.webnews.it/news/leggi/3698/punto-informatico-condannato-per-diffamazione/Fabrizio-texRe: propaganda... sempre solo propaganda
Ciao moderni, non c'è il minimo dubbio che il mio sia un articolo di parte, sarebbe strano non lo fosse, essendo un commento.Sul merito, è sufficiente vedere cosa hanno fatto per giungere alla loro "bozza definitiva" per verificarne le capacità di apertura e di dialogo.Sulla loro "vision", sappi che questo Governo è letteralmente infarcito di gente che, se seguissi queste questioni da un po' lo sapresti, tenta da *anni* di imbavagliare, racchiudere, delimitare, confinare le attività di rete.Poi magari a te piace. Se invece non ti basta quello che fanno per capire quello che fanno io non so proprio che farci. Si chiamano paraocchi e quelli o te li levi da solo o non te li leva nessuno.Paolo De AndreisRe: propaganda... sempre solo propaganda
Secondo me il discorso era diverso: si sente già abbastanza parlare di politica ovunque, per piacere su spazi dedicati alla tecnologia si parli di tecnologia e non di cpome son belli i puffi rossi e come son brutti quelli blu...Proprio perchè riconosci di essere mosso "dall'ardore" delle tue idee politiche, potresti evitare di proporle anche in un luogo ove si gradirebbe sentir parlar d'altro..Altrimenti uno invece di leggere punto informatico, non trovandone differenze, leggerebbe il Giornale o la Repubblica.MachiavelliRe: propaganda... sempre solo propaganda
Sì ao' :) ma c'è scritto COMMENTO a caratteri cubitali. Difenderò sempre il diritto di tutti a non cliccare dove non vogliono.;)Paolo De AndreisRe: propaganda... sempre solo propaganda
- Scritto da: Machiavelli> Secondo me il discorso era diverso: si sente già> abbastanza parlare di politica ovunque, per> piacere su spazi dedicati alla tecnologia si> parli di tecnologia e non di cpome son belli i> puffi rossi e come son brutti quelli> blu...Quando la tecnologia diventa così pervasiva da diventare strumento ineludibile ed irrinunciabile di comunicazione delle idee, della scrittura, dell'economia, della politica, del dissenso, della liberà di parola, della censura e di tutto quanto di altro di possa venire in mente, questa separazione non è più possibile. Internet ormai è tutto questo, e molto di più. Tecnologia e società sono indissolubilmente legate, indipendentemente dal se si tratti della tecnologia della carta e della penna o di quella dei bit.Personalmente leggo PI proprio perché tratta spesso del rapporto di cui sopra. Se mi interessasse la tecnologia in senso "asettico" leggerei Tomshardware e quant'altro, oppure direttamente i manuali dei vari "tecnocosi", che sarebbe senz'altro più utile.CarloRe: propaganda... sempre solo propaganda
- Scritto da: Machiavelli> Secondo me il discorso era diverso: si sente già> abbastanza parlare di politica ovunque, per> piacere su spazi dedicati alla tecnologia si> parli di tecnologia e non di PI è un giornale che parla DAL 1996 di internet dal punto di vista UMANISTICO e poi continuate ad arrivare voi pivelli dell'ultimo momento, ogni anno, ogni mese, ogni straXXXXX di santo giorno a dire questa sciocchezza perché VOI pensate di sapere VOI come deve essere scritto questo giornale che leggo da sempre.E' SEMPRE scritto così.è solo ultimamente che s'è un po' smorzata la verve, che si è un po' asciugato il punto di vista sveglio.ma ben venga quando c'è qualcuno che ti dice che questi non sono solo cavi e chip, quando ci passa dentro la tua vita e cosa questo significhi per te.Evviva PI quando è così. Non dimendicarlo: non è come lo vorresti tu, ma come è.sprovvedutoRe: propaganda... sempre solo propaganda
Io avrò i paraocchi siccome me lo dice Lei sig. De Andreis sarà sicuramente così, ma chi lo deve dire a Lei che ha i paraocchi? Secondome me è così! Capisco che il suo sia un commento, ma siccome questa testata si chiama PUNTO-INFORMATICO non trovo giusto che nel suo commento prevalga il SUO (e di molti altri e leggittimamente) punto di vista politico piuttosto che un discorso che prospetti le criticità della proposta, i pro e i contro, insomma come dovrebbe essere un articolo di una rivista specializzata e non di una testata politica, altrimenti se si sconfina sempre nel tritacarne della politica italiana, i primi a perderci sono i lettori e la testata.i moderni don ChisciotteRe: propaganda... sempre solo propaganda
Evidentemente non hai mai visto le notizie passate sui politici che vogliono burocratizzare la rete..... :DSgabbioRe: propaganda... sempre solo propaganda
Ciao guarda la situazione è che tu, italiano contribuente ed utente Internet, SEI nel tritacarne.Magari non lo sai, o preferiresti non saperlo. Ma ci stai e il tuo atteggiamento favorisce chi decide per te. Per questo parlavo di paraocchi.Ad ogni modo non sei costretto a coinvolgerti, in home page c'è scritto "Il commento", è un commento è sempre di parte. Sotto c'è anche "L'analisi", che invece è forse quello che cercavi.Si tratta di far scendere il mouse un tantino e cliccare pochi pixel più giù.Paolo De AndreisRe: propaganda... sempre solo propaganda
Paolo de andreis ha sempre fatto poca informazione seria (vedi scorza che argomenta i pezzi) e molta "politica"ci ha campato per una vita con questo barbatrucco, ora la gente però è un po' più sveglia di prima e riconosce un pezzo di contenuto da uno populista, scritto solo per farsi dire "bravo, bravo, clap clap!!"- Scritto da: i moderni don Chisciotte> Io avrò i paraocchi siccome me lo dice Lei sig.> De Andreis sarà sicuramente così, ma chi lo deve> dire a Lei che ha i paraocchi? Secondome me è> così! Capisco che il suo sia un commento, ma> siccome questa testata si chiama> PUNTO-INFORMATICO non trovo giusto che nel suo> commento prevalga il SUO (e di molti altri e> leggittimamente) punto di vista politico> piuttosto che un discorso che prospetti le> criticità della proposta, i pro e i contro,> insomma come dovrebbe essere un articolo di una> rivista specializzata e non di una testata> politica, altrimenti se si sconfina sempre nel> tritacarne della politica italiana, i primi a> perderci sono i lettori e la> testata.squillRe: propaganda... sempre solo propaganda
Mettiamo un bel cartello:I questi blog non si parla di politica, e non si sputa per terra!Come in certi bar negli anni '60.De Andei ha espresso opinioni che possono essere condivisibili o meno, ma le ha documentate.E ha attirato un po' di lagnanze di persone, che fanno finta di essere indipendenti (da che, dalla realtà sicuramente!) e che non tentano neppure di dimostrare ciò che scrivono.roverRe: propaganda... sempre solo propaganda
- Scritto da: i moderni don Chisciotte> Io avrò i paraocchi siccome me lo dice Lei sig.> De Andreis sarà sicuramente così, ma chi lo deve> dire a Lei che ha i paraocchi? Secondome me è> così!ok, allora usiamo la tua medicina:motiva il tuo commento.> Capisco che il suo sia un commento, ma> siccome questa testata si chiama> PUNTO-INFORMATICO fondato da chi ha scritto l'articolo.figurati se devi dire a LUI come deve essere questo giornale.questo giornale nasce così per osservare come la tecnologia e l'informatica si inseriscano nel mondo UMANO e SOCIALE e per questo anche POLITICO (tutto diventa politica ad un certo punto) e quindi qualche volta è bello sapere quale nuova funzione ha photoshop, qualche volta se la D3 è meglio della 5DmarkII, altre se IPV6 è tecnologicamnete valido altre se ipv6 permette di identificare le persone: questo non è più tecnico, questo è umano, politico, sociale.Ed è importante che ci sia un punto in cui ne si parli e discuta in massima libertà.finché esiste.non ti piace PI? Come tanti altri prima di te: puoi non leggerlo.ma quello che non puoi fare, questo proprio no perchè andresti oltre la libertà che non è quella tua ma è quella deglia altri, è dire a chi scrive PI come deve scriverlo.la tua libertà è quella di scelta e quella di commento, di discussione.la loro è quella di espressione, di "stampa".La natura di PI da quando esiste è questa.>non trovo giusto che nel suo> commento prevalga il SUO (e di molti altri e> leggittimamente) punto di vista politicoahahah :Dnel commento di ognuno prevale il punto di vista proprio o quello che si vuole.un commento è espressione di un punto di vista.un articolo di giornale non è NPOV né si richiede che lo sia. Se cita un fatto questo dev'essere vero, ma se commenta può commentare.> piuttosto che un discorso che prospetti le> criticità della proposta, i pro e i contro,> insomma come dovrebbe essere un articolo di una> rivista specializzata e non di una testata> politica, altrimenti se si sconfina sempre nel> tritacarne della politica italiana, i primi a> perderci sono i lettori e la> testata.Stai dicendo a qualcuno come deve fare il proprio mestiere.qualcuno che lo fa IN QUESTO MODO DA 14 ANNI .se sei un lettore dell'ultim'ora, ora , in questo momento hai capito una cosa: a te non piace PI. adieu .sprovvedutoRe: propaganda... sempre solo propaganda
> Capisco che il suo sia un commento,no non l'hai capito, mai fatti i temi a scuola ? tipo "commenta questa notizia..." ?> siccome questa testata si chiama> PUNTO-INFORMATICO non trovo giusto che nel suo> commento prevalga il SUO (e di molti altri e> leggittimamente) punto di vista politico> piuttosto che un discorso che prospetti le> criticità della proposta, i pro e i contro,> insomma come dovrebbe essere un articolo di una> rivista specializzata e non di una testata> politica,e siccome la politica interviene a gamba tesa nel mondo informatico bisognerebbe mettersi i prosciutti (interi mica una fatta) davanti agli occhi e fare finta che la politica non stia facendo niente ? > altrimenti se si sconfina sempre nel> tritacarne della politica italiana, i primi a> perderci sono i lettori e la> testata.e questo non è qualunquismo ? non sarà mica perchè la politica abbraccia sempre più aspetti della nostra vita come una piovra ?blixRe: propaganda... sempre solo propaganda
- Scritto da: i moderni don Chisciotte> Io avrò i paraocchi siccome me lo dice Lei sig.> De Andreis sarà sicuramente così, ma chi lo deve> dire a Lei che ha i paraocchi? Secondome me è> così! Capisco che il suo sia un commento, ma> siccome questa testata si chiama> PUNTO-INFORMATICO non trovo giusto che nel suo> commento prevalga il SUO (e di molti altri e> leggittimamente) punto di vista politico> piuttosto che un discorso che prospetti le> criticità della proposta, i pro e i contro,> insomma come dovrebbe essere un articolo di una> rivista specializzata e non di una testata> politica, altrimenti se si sconfina sempre nel> tritacarne della politica italiana, i primi a> perderci sono i lettori e la> testata.Questa risposta lede la dignità umana di De Andreis, dovìè il link per segnalarlo al provider?AlessioRe: propaganda... sempre solo propaganda
- Scritto da: Paolo De Andreis[...]> Poi magari a te piace. Se invece non ti basta> quello che fanno per capire quello che fanno io> non so proprio che farci. Si chiamano paraocchi e> quelli o te li levi da solo o non te li leva> nessuno.io credo che come sempre questo non aiuti.è come (so che tu sei in grado di comprendere il paragone) dire alla gente di passare a Linux e quando chiedono aiuto rispondergli sempre e solo RTFMalla fine vanno in squadra (vedi "l'onda").Hai ragione ad essere inXXXXXso, ma se dici a uno DOVE guardare per cercare di togliersi il paraocchi, remi di più per la squadra, quale che sia quella che vuoi sostenere, anche per i 5 minuti prima che si trasformi in quella avversaria.sprovvedutoRe: propaganda... sempre solo propaganda
Hai perfettamente ragione.Non è che non lo so è che mi si erano arrossati gli occhi ;)Tenchiu tenchiu!Paolo De AndreisRe: propaganda... sempre solo propaganda
De Andrei sa difendersi da solo, ma sono stupefatto dal tuo tono arrogante (come gli amici tuoi) che non tollera, non permette e spalma vergogna.Vergogna a chi cerca di limitare la libertà di espressione ulteriormente, visto che in Italia siamo messi come nei paesi centro americani, se non peggio.Sempre col fattivo contributo degli amici tuoi.A quando una lode a Fede, Minzolini e compagnia bella? (bella è un modo di dire, perchè di bello non c'è proprio niente....)roverRe: propaganda... sempre solo propaganda
Don Chisciotte faceva battaglie perse, perché era solo, non sapeva trovarsi alleati, perché era fuori dalla realtà dei suoi tempi in cui ideali e sani principi morali e politici sembravano persi. Suscitava però simpatia, solidarietà e tenerezza. Il giornalista de Andreis fortunatamente non è solo. Ad uno stato di diritto, dove i comportamenti illegali non possano essere sanzionati che dalla Magistratura, crediamo in tanti. Il pericolo di tornare a 'secoli' bui, quando si dava l'olio di ricino ai tipografi che stampavano gli articoli degli oppositori, lo vediamo in tanti.SGadaletaRe: propaganda... sempre solo propaganda
- Scritto da: i moderni don ChisciotteLa legge in discussione è vergognosa e indegna di un Paese civile.Invece di scagliarti contro chi denuncia queste porcherie, rifletti.FunzRe: propaganda... sempre solo propaganda
> Bravo. Bravo giornalista! soprattutto per la> Repubblica o per RaiTre! Io capisco che si possa> non essere d'accordo con una proposta di legge o> disegno di legge che sia, capirei un giornalistaCaro fanboyz del "partito dell'amore (per le case vista colosseo)" , sai qual'è la differenza fra un commento di DeAndreis e uno di Minzolini? Sotto il primo puoi mettere un commento di segno contrario che avrà la stessa visibilità, il secondo non ti è permesso di commentarlo.nome cognomeRe: propaganda... sempre solo propaganda
- Scritto da: i moderni don Chisciotte> Bravo. Bravo giornalista! soprattutto per la> Repubblica o per RaiTre! Io capisco che si possa> non essere d'accordo con una proposta di legge o> disegno di legge che sia, sei tu che non hai capito niente, quello non è una legge e nemmeno un disegno di legge ma sono norme di autoregolamentazione di internet che invece di provenire dalla rete che si autoregolamenta vengono dal ministro dell'interno.Valore legale nessuno.pietroUn'autoregolamentazione...
..che non si può rifiutare!In puro stile mafioso... già dal nome appare tutta la criminalità della proposta.abbelloRe: Un'autoregolamentazione...
leggete il pezzo di Scorza e imparate la sostanza, il confronto serio delle opinioni basate sui fatti...poi leggete quello di De Andreis e imparate che si può scrivere di tutto dicendo solo fumo, fumo, fumo... l'importante è aprir bocca... è un'arte anche questa...(bravo scorza)scorza e mollicaRe: Un'autoregolamentazione...
(rotfl)(rotfl)(rotfl)SgabbioRe: Un'autoregolamentazione...
allora perché non ti zittisci per prima?JosaFatchi dobbiamo aiutare?
Per favore, l'articolo è bello ma sibillino.So che a far nomi si rischia di far danno, ma se non so chi c**** devo aiutare, non so come aiutarlo... e non so CHI aiutare.a chi devo chiedere?L'alcei è qualcosa?i radicali riescono in qualcosa? fino ad ora no, anzi, il contrario.CHI CAVOLO DOBBIAMO AIUTARE???ragazzi siamo allo sbando totale, l'Italia si sta cinesizzando, abbiamo tutti una paura fottuta, l'ignoranza e la violenza vincono su ogni cosa: non so e non so rispondere, allora spacco, allora uccido, allora metto a tacere.aiutoun aiuto per aiutare.sprovvedutoRe: chi dobbiamo aiutare?
Si deve essere superiori alle istanze di polis, non più cittadina e neppure portata all'espansione di rete globale , in fondo le non notizie sono le migliori il non vero o il falso preannunciato meglio della polemica , stiamo dalla loro parte ,stiamo vicini a chi ci sta dicendo che abbiano necessità di essere sorvegliati meglio così, sapranno che non è vero che non crediamo in questo disegno di legge ,non è vero che il governo vuole mettere il bavaglio a in ter ten, stiamo capendo qualcosa che non è nell'intenzione di Maroni il promotore, promuoviamo questo disegno la non notizia è la cosa migliore stiamo dalla loro parte facciamo vedere e capire che il non è vero vince su tutto, la negazione della notitia è come la ricettività lunare sposta le maree quando viene illuminata dal Sole e dopo l'eclissi generalmente il primo pianeta avvistabile è Mercurio. Hermes dei greci, le proverba e le proscripta nella maculastigma apprendono le arcantiche e ormifere orchideanti sullaci primaverlirtiche proverbanti igee presidium Tukhè ipso jure. I logos del dive reni e poi ci sono sempre le civetteMeryluise AstrologaYawn
Yawn!N&CRe: Yawn
- Scritto da: N&C> Yawn!Bravo continua a dormire, cog*lioneFunzDeAndreis sul Fatto
A pagina 17, pare che abbia fatto centro.. Complimenti!nuccioRe: DeAndreis sul Fatto
Ahh si si ho visto poco fa, fa piacere soprattutto la grande attenzione del Fatto, as usual, alle cose importanti della rete.Paolo De AndreisRe: DeAndreis sul Fatto
- Scritto da: Paolo De Andreis> Ahh si si ho visto poco fa, fa piacere> soprattutto la grande attenzione del Fatto, as> usual, alle cose importanti della> rete.cazz pensavo che avessi scritto sul fatto!!!!!sarebbe il caso!!! :)truogoloConcordo Pienamente
Bel articolo. Molto delicato e ponderato (io invece ho gia' cominciato a sputare il fuoco e le bestemmie) ma coglie l'essenza della questioneGregoper la serie: Non c'è perggior sordo...
.. e allora amen! tenetevi una brutta copia di Repubblica che parla anche un po di tecnologia, se il marchio dev'esser quello... magari però dovrebbero saperlo anche gli inserzionisti pubblicitari, ma immagino che nei report forniti a questi, come target sarà indicato "esperti e/o appassionati di tecnologia", punto e basta non elettori di ..., ma in fondo questi sono fatti vostri.Saluti.MachiavelliRe: per la serie: Non c'è perggior sordo...
> .. e allora amen! tenetevi una brutta copia di> Repubblica che parla anche un po di tecnologia,> se il marchio dev'esser quello... magari però> dovrebbero saperlo anche gli inserzionisti> pubblicitari, ma immagino che nei report forniti> a questi, come target sarà indicato "esperti e/o> appassionati di tecnologia", punto e basta non> elettori di ..., ma in fondo questi sono fatti> vostri.> > Saluti.Ciao ciao e salutaci silvio :DpippORe: per la serie: Non c'è perggior sordo...
hai mai visto qui parlare di politica?qui hai visto parlare di società digitalese non cogli la differenza è perché stai applicando etichette vecchie a un mondo nuovo :)Luca AnnunziataRe: per la serie: Non c'è perggior sordo...
- Scritto da: Luca Annunziata> hai mai visto qui parlare di politica?> qui hai visto parlare di società digitale> se non cogli la differenza è perché stai> applicando etichette vecchie a un mondo nuovo> :)e' che il povero "Machiavelli" confonde attività politica con attività partitica... tutto e' politica, in quanto significa occuparsi della vita della comunita' in cui si vive.. e internet e' certamente a pieno titolo argomento inserito nella vita sociale che attualmente viviamobubbaRe: per la serie: Non c'è perggior sordo...
- Scritto da: Luca Annunziata> hai mai visto qui parlare di politica?> qui hai visto parlare di società digitale> se non cogli la differenza è perché stai> applicando etichette vecchie a un mondo nuovo> :)Bella risposta redazione... mi e' piaciuta...il fatto e' che c'e' gente che e' rimasta alla mentalita' rispettivamente di 70 e di 150 anni fa..!!!c'e' gente che pensa (io spero per loro che non ci credano veramente in quello che dicono...perche' se no ci sarebbe solo da compatirli...) "se non la pensi come me allora sei comunista...fascista...ecc..." non riescono a concepire che c'e' gente che usa come metro di valutazione non quello che questo o quel partito dicono...ma solo la conoscenza ed il ragionamento...chissa' perche' per alcune persone questo e' difficile da accettare... P.S.:l'altro giorno ho letto uno dei commenti di risposta...in cui uno di questi "brillanti retorici" mi etichettava come proveniente dai centri sociali ? Io....???? Mi e' venuto da ridere per mezz'ora.... io che quando sento quelle patetiche tribune elettorali mi addormento...io che amo leggere quello che avviene negli altri paesi del mondo e facendo il confronto con le altre realta' rimango sempre piu' perplesso guardando la nostra realta'... a me???Come accusare un prete di ateismo....semplicemente ridicoli...FrankySocietà civile
Dal mio modesto punto di vista credo che qualunque società civile dovrebbe avere regole di buon comportamento, come daltronde si evince anche dalle raccomandazioni in calce su Punto Informatico nella "Risposta alla notizia". Mi piacerebbe che anche Internet fosse considerata come prezioso scambio di idee o manifestazione sia di dissenso che di consenso in una Società Civile.silvanPI che fai? Mi cambi le carte in tavola?
A parte la trasformazione del mio editoriale in una lettera con incipit e conclusione della redazione, mi colpisce il riferimento alla "Costituzione" di Rodotà che, come dovrebbe essere noto a chi gestisce questo sito, Punto Informatico non ha mai sostenuto.Che si fa? Si cambia la storia? :)ciaoPaolo De AndreisPaolo De AndreisGrazie, il tuo commento è in fase di approvazioneGrazie, il tuo commento è stato pubblicatoCommento non inviatoGrazie per esserti iscritto alla nostra newsletterOops, la registrazione alla newsletter non è andata a buon fine. Riprova.Leggi gli altri commentiPubblicato il 17 mag 2010Ti potrebbe interessare