Microsoft ha un nuovo asso nella manica per rendere Copilot più attraente: esperienze di gioco in 3D. A suggerirlo è un annuncio di lavoro pubblicato questa settimana, che cerca un ingegnere software senior a Pechino specializzato in motori di rendering 3D, in particolare quelli tipicamente usati per costruire videogiochi basati su browser web (Babylon.js, three.js e Unity).
Microsoft sviluppa giochi 3D per Copilot
Del resto, non è la prima volta che Microsoft mostra interesse per l’integrazione tra gaming e intelligenza artificiale. A febbraio, l’azienda ha presentato Muse, un modello AI che a breve alimenterà brevi giochi interattivi su Copilot.
Muse è stato addestrato su Bleeding Edge, un gioco multiplayer arena battle sviluppato da Ninja Theory. Può comprendere il mondo di gioco 3D, inclusa la fisica di gioco e come il gioco reagisce alle azioni del controller dei gamer, permettendo al modello di creare gameplay renderizzati dall’AI.
L’anno scorso, Microsoft aveva già annunciato di essere al lavoro per integrare Copilot nei videogiochi, a partire da Minecraft. L’azienda aveva mostrato Copilot rispondere a domande come “Come creo una spada?” all’interno del gioco, cercando nell’inventario del giocatore i materiali necessari e istruendo il giocatore su come ottenere i componenti chiave mancanti.
Ma le ambizioni di Microsoft per Copilot non si fermano qui. A gennaio, l’ingegnere informatico Alexey Shabanov ha scoperto due personaggi animati in Copilot progettati per interagire con gli utenti attraverso effetti sonori e animazioni. Un ulteriore tentativo di aumentare il coinvolgimento degli utenti con funzionalità basate sui personaggi.
Verso l’integrazione tra chatbot AI e videogiochi
L’integrazione tra intelligenza artificiale e gaming potrebbe essere un connubio interessante e aprire scenari inediti per il futuro dei videogiochi. Immaginiamo di poter chiacchierare con il nostro personaggio preferito di un gioco, di chiedergli consigli su come superare un livello o di farci raccontare aneddoti sulla sua storia. O ancora, di poter creare livelli personalizzati o modificare la trama di un gioco semplicemente dialogando con un’AI. Non sarebbe male!