Cosa c'è dentro i nuovi MacBook

Cosa c'è dentro i nuovi MacBook

Novità sul chipset, ormai date per certe. Novità sulle connessioni disponibili, dedotte dalle foto. Sembrano davvero poche le novità della nuova linea che non siano ancora state rese pubbliche: cosa annuncerà davvero Jobs domani?
Novità sul chipset, ormai date per certe. Novità sulle connessioni disponibili, dedotte dalle foto. Sembrano davvero poche le novità della nuova linea che non siano ancora state rese pubbliche: cosa annuncerà davvero Jobs domani?

Mai come questa volta la blogosfera e la Rete in generale sono tutte un fiorire di indiscrezioni. C’è chi ironizza sul fatto che ormai ogni casa cinese abbia il suo esemplare di châssis in alluminio dei prossimi MacBook, che verranno presentati ufficialmente domani alle 10 ora locale a Cupertino. Una svolta rispetto al passato, quando una rivelazione di troppo poteva costare molto cara al sito di turno.

La tastiera del nuovo MacBook Pro Messe da parte le novità sulla forma e i materiali usati per le nuove versioni dei MacBook – di cui per altro ci sono nuove foto ma che, guarda caso, omettono sempre di mostrare il display – le ultime voci che si rincorrono riguardano quanto si trova dentro i laptop Apple: ci sarebbero grosse novità in arrivo per i chipset , visto che sarebbe di fatto confermata l’adozione di soluzioni nVidia in luogo di quelle Intel. Una scelta nient’affatto scontata, che potrebbe avere grosse ripercussioni su molti fattori.

Innanzi tutto, rispetto a quanto visto in passato sulle mother board logic board con la mela ci sarebbe un solo chip a governare l’hardware: il MCP79 del produttore californiano replica le stesse caratteristiche della piattaforma Montevina – PCI Express 2.0, FSB da 1066 MHz e supporto alle DDR3 – in un singolo elemento invece che in due, contribuendo non poco al risparmio energetico e di spazio sul PCB, semplificandone anche il design.

Se ciò non bastasse, il chipset nVidia dovrebbe supportare anche alcune tecnologie esclusive come DriveCache e Hybrid SLI : la possibilità cioè di utilizzare memoria flash per creare una sorta di cache aggiuntiva per velocizzare il caricamento delle applicazioni, e un meccanismo di selezione automatico di quale GPU utilizzare in caso di batteria agli sgoccioli. Una caratteristica quest’ultima che piacerà senz’altro ad Apple, che fa dell’ autonomia dei propri notebook uno dei suoi punti di forza, e che permetterebbe di migliorare la durata della batteria soprattutto dei modelli della linea MacBook Pro che montano una VGA discreta.

Anche per i MacBook ci sarebbe però un vantaggio non da poco: secondo le indiscrezioni, MCP79 includerebbe una GPU integrata decisamente più potente dell’attuale X3100 Intel incorporata nei modelli in commercio, superiore anche alla futura X4500 mostrata dall’azienda di Santa Clara nei primi prototipi della sua nuova piattaforma. Niente Firewire su MacBook? Una GeForce 9300 o 9400 sui MacBook costituirebbe senz’altro un guadagno notevole in fatto di prestazioni complessive del sistema, a tutto vantaggio di chi sceglie il piccolo di casa Apple per giocare o manipolare filmati e fotografie. Una iniezione di potenza per garantire longevità anche in previsione di future evoluzioni grafiche del sistema operativo.

Molte buone notizie, dunque, che si vanno a sommare alle rivelazioni fatte da Kevin Rose su un possibile sbarco dei lettori (masterizzatori?) Blu-ray anche sui laptop con la mela. Peccato che tra una piega e l’altra dell’eccitazione pre-keynote affiori anche qualche perplessità per le scelte di Apple in questa transizione: niente più uscita standard per il monitor sul MacBook Pro, sostituita con una Mini-DVI come quella integrata da tempo sui MacBook. Per questi ultimi, poi, dalle foto mostrate si deduce una amara verità: sulle fiancate, pur sottilissime, non c’è spazio più per una porta Firewire . E questo, più di tagli di prezzo e mille altre novità sui materiali utilizzati, potrebbe rappresentare una delusione per gli aficionado della Mela.

Luca Annunziata

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Pubblicato il
13 ott 2008
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