Sebbene i venti di guerra abbiano spinto via il Covid dalla percezione collettiva, in verità la pandemia sta continuando a mordere in gran parte del mondo. In Cina, dove la strategia statale ha vissuto fortune alterne in questi anni, improvvisamente il Coronavirus è tornato a mettere pressione e nelle ultime ore è arrivata la decisione: lockdown per quasi venti milioni di persone.
Capire perché questa decisione impatti con lo sviluppo di iPhone e molti altri smartphone è tutto fuorché complesso.
Lockdown a Shenzen
Il moltiplicarsi dei casi in alcune regioni ha costretto l’amministrazione ad una nuova chiusura totale: tutti saranno costretti a restare nelle proprie case e ad eseguire un triplice screening di massa per trovare nuove positività e abbattere la possibilità di nuovi focolai. La chiusura coinvolge anche la zona di Shenzen, dove si addensa la maggior parte delle sedi e degli stabilimenti produttivi legati al mondo della tecnologia.
Foxconn è uno dei gruppi che si è trovato costretto a fermare la produzione in due siti (Longhua e Guanlan) con conseguenze immediate sui tempi di produzione previsti. Le cose non andranno meglio per Oppo e Huawei, le cui sedi sono dislocate nella medesima regione. Il gruppo ha fatto sapere di aver già riorganizzato le catene produttive per calmierare l’impatto di questo nuovo inatteso lockdown: specifici cicli di test sono stati portati avanti tra i lavoratori e l’obiettivo è quello di arrivare alla fine delle restrizioni senza eccessivi problemi. Immediato è scattato inoltre lo smart working per i lavoratori che possono accedere a questa risorsa.
A portare a questo lockdown per oltre 17 milioni di cinesi sono stati 86 casi identificati in un solo giorno: la politica zero-Covid fin qui adottata ha costretto ad una nuova chiusura e per la Cina viene a crearsi un nuovo importante problema da affrontare mentre le delegazioni nazionali stanno volando a Roma per trovare un tavolo di trattative con gli USA per la questione ucraina.