Crypto scam, ultima frontiera: come rubare ai ladri

Crypto scam, ultima frontiera: rubare ai ladri

Un nuovo raggiro inerente alle criptovalute, mai visto prima d'ora: in questa crypto scam, la trappola è tesa ai potenziali truffatori.
Crypto scam, ultima frontiera: rubare ai ladri
Un nuovo raggiro inerente alle criptovalute, mai visto prima d'ora: in questa crypto scam, la trappola è tesa ai potenziali truffatori.

Chi non vorrebbe aprire un’email e trovare 30 BTC sul proprio conto? Al cambio attuale, sono circa 850.00 euro (o 900.000 dollari). Niente male, se tutto ciò che viene chiesto è effettuare pochi click e inserire un paio di credenziali. Ovviamente, sarebbe tutto troppo bello per essere vero. Si tratta dell’ennesima crypto scam, un nuovo raggiro scovato nell’ambito delle criptovalute e che merita attenzione per la dinamica su cui fa leva: prende di mira le vittime trasformandole, di fatto, a loro volta in potenziali truffatori.

Per investire sugli asset digitali e fare trading, meglio scegliere a una piattaforma affidabile come Binance, l’exchange numero uno al mondo per volume di transazioni gestite.

Occhio a questa crypto scam: da truffatore a truffato

Come scritto, tutto ha inizio con un messaggio recapitato nella casella di posta elettronica che recita: Ciao Rob Hoffman, come richiesto abbiamo depositato 30 BTC che ammontano a 919,914 dollari nel tuo portafoglio Bitcoin su *** – Customer ID: ***, password: ***. Abbiamo sostituito il link con degli asterischi poiché, nel momento in cui viene scritto questo articolo, il sito approntato dai cybercriminali risulta ancora raggiungibile.

Apparentemente, l’email è finita al nostro indirizzo per sbaglio e grazie a un imprevisto colpo di fortuna abbiamo la possibilità di prelevare la somma in pochi secondi. Collegandosi al portale e inserendo le credenziali ci si trova però di fronte a un primo intoppo: non è possibile convertire i Bitcoin in moneta a corso legale per spostarli in un conto bancario, bisogna per forza di cose utilizzare un crypto wallet.

Inoltre, per ragioni di sicurezza, non risulta possibile movimentare inizialmente più di 0,0001 BTC (meno di 3 euro). Un passaggio in più, aggiunto da chi ha ideato la truffa al solo fine di renderla maggiormente credibile. Una volta simulata la corretta esecuzione della transazione (in realtà non avviene alcuno scambio), prima di poter allungare le mani sull’intero malloppo viene mostrato un altro messaggio: il proprietario dell’account ha specificato che l’ammontare minimo di un prelievo è 30,006 BTC. A questo punto, sul conto fasullo mancano 0,0061 BTC, pari a meno di 200 euro.

200 euro in cambio di 850.000: chi non accetterebbe?

È qui che si attua il raggiro vero e proprio. L’inconsapevole vittima è disposta a inviare la cifra all’indirizzo specificato con la prospettiva di recuperare subito dopo l’equivalente di circa 850.000 euro? Per i meno smaliziati, la tentazione può essere fatale. Ovviamente, per chi ci casca, il deposito non avviene in favore di Rob Hoffman, ma finisce nelle tasche dei cybercriminali.

Difficilmente, abboccando a questa elaborata esca, la reale vittima sceglierà poi di segnalare l’accaduto. Dopotutto, è stata truffata nel tentativo di allungare le mani su criptovalute altrui. Si tratterebbe quasi di una autodenuncia.

Per ulteriori informazioni invitiamo a consultare la ricostruzione dettagliata fornita da Internet Storm Center. Fortunatamente, al momento nessuno pare aver abboccato, ma non è da escludere possano essere stati messi in circolazione indirizzi differenti.

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Pubblicato il
19 mag 2022
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