Web – Del suo caso si continuerà a parlare a lungo. Curador è infatti il cracker che continua a “prendere per il naso” le maggiori aziende delle carte di credito nonché gli esperti di sicurezza che stanno cercando di rintracciarlo da molte settimane, per ora senza successo.
Utilizzando i dati delle carte di credito sottratte da un sito di eCommerce, Curador continua ad aprire nuovi siti nei quali appaiono centinaia di numeri di carte di credito. Glieli chiudono uno dopo l’altro ma lui, sfruttando quelle carte, riesce ad aprirne continuamente di nuovi. Tra l’altro, sempre con lo stesso meccanismo, apre continuamente nuovi domini internet che poi sfrutta per pubblicare i suoi dati.
A quanto pare, lui si definisce “il guardiano del commercio elettronico” e lista i numeri e i dati in aree che chiama “Hall of Shame”.
Al momento pare che Network Solutions stia collaborando per cercare di individuare Curador seguendone le tracce lasciate anche in occasione delle aperture di nuovi domini presso il registro. Ma l’azienda sottolinea che ben poco potrà fare per impedire che l’operazione di Curador si ripeta in futuro.
Sembrano rassegnate invece le aziende delle carte di credito che, dicono, non possono fare altro che monitorare continuamente l’uso delle carte e annullare quelle che si scoprono essere “rubate”. Una portavoce di Visa ha sottolineato che, per il momento, non si segnalano usi impropri delle carte ma ha anche ricordato che sono le Banche e gli enti emettitori a dover monitorare e decidere in merito alle carte da loro rilasciate.
Nelle ultime ore, dal Secret Service americano è giunta notizia che è stato individuato un cracker che si è impossessato di 485mila numeri di carte di credito, ma non sono stati forniti ancora sufficienti dettagli per capire se si tratta di Curador.